Assessore alla Cultura nella prima Giunta Brivio, l’olginatese è uno dei curatori alle Gallerie dell’Accademia a Venezia
Responsabile dei progetti di arte contemporanea del prestigioso museo veneziano, Tavola guarda al futuro con fiducia: “Riconquistiamo i nostri luoghi d’arte un passo alla volta”
LECCO – “Anche le Gallerie dell’Accademia si stanno attrezzando, come tutti i musei, per riaprire. Ben vengano tutte le iniziative messe in campo in queste settimane per supplire alla chiusura dei luoghi d’arte, ma l’aura che un’opera trasmette dal vivo è una sensazione impagabile e insostituibile. Per cui non appena sarà possibile, con la gradualità e la prudenza legata a questa emergenza sanitaria, riappropriamoci dei nostri musei, a partire da quelli a chilometro zero”.
Volge lo sguardo al futuro, gettando dei semi di positività e fiducia, Michele Tavola, da poco più di due anni uno dei curatori delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Assessore alla cultura e allo sport nella prima giunta Brivio, consigliere comunale a Olginate quando era sindaco Italo Bruseghini, l’apprezzato e conosciuto critico e storico dell’arte si è goduto in queste settimane il fascino di una Venezia in quarantena, con piazza San Marco svuotata dalla miriade di turisti attratti come calamite dal fascino della città del Doge.
La quarantena a Venezia
“Non posso negare che, con il lockdown, la laguna abbia assunto un nuovo fascino. Tutti abbiamo ammirato le immagini dei canali con l’acqua trasparente, libera del moto ondoso provocato dalle imbarcazioni a motore. Però questa città che amo e che sento mia, riempita di gente, è ancora più bella”.
La speranza è quindi quella che ci si possa riappropriare, un passo alla volta, di tutte quelle certezze sgretolate una dietro l’altra dall’arrivo del coronavirus. Anche perché c’è una mostra, dedicata all’artista britannico Anish Kapoor, da organizzare e mettere in piedi prossimamente. “Un progetto interessante. Quando ho vinto il concorso (un bando nazionale in cui erano a disposizione 40 posti per 5mila iscritti, ndr) mettendo al primo posto, tra le preferenze, le Gallerie dell’Accademia, non mi sarei mai aspettato di vedermi assegnato dal direttore il ruolo di curatore dei progetti di arte contemporanea”.
Quel “posto fisso” conquistato nel 2017
Una bella sorpresa arrivata a stretto giro dopo quella firma, tanto storica quanto importante da ricordarsi ancora la data (“era il 15 dicembre 2017”), sul contratto a tempo indeterminato con il Ministero dei Beni culturali e del Turismo. “Dopo anni trascorsi da free lance con contratti a progetto e incarichi a tempo è arrivato il fatidico posto fisso” commenta con il sorriso e l’ironia di chi è soprattutto contento di essere così riuscito a conquistare la possibilità di portare avanti i propri studi e i propri progetti. “Sono stato felicissimo perché in questo modo ho potuto continuare a occuparmi di quello su cui mi ero concentrato negli ultimi 15 anni della mia vita”.
Nel 2019 la monografica su Baselitz
Laureato in storia dell’arte con una tesi sul Seicento, periodo storico a cui ha dedicato anche gli studi del dottorato, Tavola si autodefinisce un convertito all’arte contemporanea. Un linguaggio a cui anche il rinomato e prestigioso museo veneziano, capace di richiamare qualcosa come 300mila visitatori all’anno, si è aperto negli ultimi anni organizzando, ad esempio, iniziative e attività mirate in concomitanza con la Biennale.
E visto che non c’è il due senza il tre, ecco che proprio a Venezia ha trovato compimento quel progetto di una monografica su Georg Baselitz, accarezzato per tanto tempo quando era assessore a Lecco. “Mi ricordo ancora il lungo viaggio fino a Roma con l’amico gallerista Oreste Bellinzona per andare a conoscere il grande maestro tedesco per proporre una mostra nella nostra città”.
Un progetto… made in Lecco
Un’idea ambiziosa, cullata come possibile inaugurazione di Palazzo delle Paure, sfumata poi per una serie di motivi logistici: “Cose che capitano spesso e a cui si è, insomma, abituati. Ma questa rinuncia, più di altre, mi aveva provocato un certo dispiacere”. Neanche a farlo apposta, il destino ha bussato un’altra volta alle porte. “E’ stato di fatto il primo grande lavoro svolto qui alle Gallerie. Abbiamo lavorato tutto il 2018 per l’esposizione inaugurata a maggio del 2019 e prorogata fino a ottobre”. In questo momento Tavola sta lavorando in smart working visto l’emergenza sanitaria in atto. “L’obiettivo è chiaramente riaprire il prima possibile e tornare a incontrare i nostri numerosi visitatori. Ci sono tante dinamiche complesse e delicate da tenere in considerazione”.
L’aura dell’opera d’arte
In queste settimane di chiusura forzata dopo il lockdown nazionale anche le Gallerie si sono attrezzate per permettere al pubblico di fruire, anche se a distanza, dei tesori conservati all’interno. “In rete è possibile trovare le opere qui esposte. La pagina Facebook è attiva e dinamica prevedendo delle attività ogni giorno”. Un’offerta che non può sostituire però il calore di una visita reale. “Bellissime le visite virtuali e meno male che ci sono state a riempire il vuoto della chiusura dei musei. Ma un’opera d’arte può trasmettere la sua aura impagabile solo a tu per tu, dal vivo, rapendoci nel suo mondo”.
Riscoprire i musei a km 0
Per questo l’invito è quello di tornare a riempiersi gli occhi e la mente di bellezza, non appena sarà possibile, iniziando dai tesori custoditi a chilometro zero: “Partiamo dai nostri musei cittadini e poi, man mano che sarà possibile, sconfiniamo a Bergamo e a Milano, girovagando per la Lombardia e le tante testimonianze artistiche di un passato glorioso e di un presente di studio e ricerca”. Se l’estate 2020 sarà quella del ritorno agli anni Cinquanta con ferie lontane da mete esotiche, l’invito è quello di scoprire quanta bellezza nascondono i musei, le collezioni, le chiese del nostro Stivale. “Volgiamo in positivo questa emergenza sanitaria che ha stravolto le nostre vite e riappropriamoci del territorio a partire da quello a noi più vicino”.
Olginate nel cuore
Per ora Tavola resta a Venezia. Le normative in vigore non consentono gli spostamenti interregionali, se non per motivi di necessità, fino al 3 giugno. “Mi manca la mia Olginate con le consuete tappe da amici e dal sindaco Marco Passoni e dal mitico Italo Bruseghini. Mi manca arrivare a Villa Sirtori e godere del nostro lungolago da quella prospettiva. Però non posso lamentarmi: rientro in quella categoria di persone che non ha avuto problemi né di salute né di lavoro legati al Covid e sarebbe proprio stupido lamentarsi”. Fedele al motto “datemi un libro e un divano e mi farete felice”, Tavola ha voluto godere degli aspetti positivi che questa quarantena, dai ritmi lenti e meno vorticosi, ha prodotto: “Non ho mai letto tanto come in questo periodo, dalle “Metamorfosi” di Ovidio a “Hit” di Steven King. Certo, gli amici, le cene, il teatro mancano. Ma siamo tutti pronti a ripartire”.