LECCO – Interessante incontro ieri sera presso la “Libreria Volante” di Lecco. A presentare il suo libro, ma non solo, è arrivata Cristina Di Canio, libraia di professione – da circa sei anni – e scrittrice per caso.
“Non ho ambizioni di diventare scrittrice, il libro che ho pubblicato è nato per una serie di fortuite coincidenze”
Il volume in questione si intitola “La libreria delle storie sospese“, un romanzo che racconta la sua storia di libraia, mischiandola con quella di altre persone che hanno condiviso il percorso con lei, dall’anziana ottantenne per cui la libreria è “la cura dell’anima” ai vari clienti, autori di richieste quantomeno strampalate.
“Tutto è nato per caso – ha dichiarato alle persone che l’ascoltavano – un giorno, nel 2014, si è presentato in libreria un signore che ha comprato un libro e l’ha lasciato in dono, dicendo che era molto affezionato a quel romanzo e voleva regalarlo a uno sconosciuto. La persona che l’ha avuto in dono ha fatto la stessa cosa e da lì è nata una catena di “libri sospesi” che negli ultimi due anni ha toccato quota 750.”
Partendo dall’hashtag #librosospeso, che un paio di anni fa ebbe di avere milioni di visualizzazioni su internet e attirò l’attenzione di giornali e televisioni, Cristina è poi giunta fino da Rizzoli. Chiacchierando durante una cena, raccontò ai commensali le sue avventure di libraia, compreso la storia del libro sospeso. I suoi compagni si rivelarono essere editor di Rizzoli e, colpiti dalla sua energia e incuriositi dalle storie raccontate, le proposero un incontro. Da lì alla proposta di un libro, il passo è stato breve.
Umanamente, è proprio l’energia la prima cosa che colpisce di Cristina, ragazza dal sorriso aperto e dalla battuta sempre pronta. “Avevo un lavoro sicuro e a tempo indeterminato, ma non era quello il mio sogno, io ho sempre amato i libri. Un giorno di sei anni fa ho deciso di trasformare il mio sogno nel mio lavoro, sfidando tutte le regole. Ho aperto una libreria piccola, 30 metri quadri, in una zona periferica e non di forte passaggio, praticamente tutto l’opposto di quello che ti consigliano gli esperti.”
Il successo della libreria è dovuto all’impegno con cui Cristina organizza eventi – “tre, quattro la settimana” – e alla creatività degli stessi. Si passa da incontri “al buio”, in cui i presenti si presentavano non sapendo chi sarebbe stato l’autore presente – comunque ricompensati dalla presenza di nomi come Massimo Carlotto o Daria Bignardi – a “scrittore sotto l’albero”, ossia la possibilità di ottenere su prenotazione il libro dedicato da determinati scrittori.
La gentilezza e la passione di Cristina hanno reso la sua libreria – “Il mio libro”, anche nota come “scatola lilla” – un punto di riferimento per gli appassionati del quartiere e uno spunto per la creazione di nuove librerie indipendenti, su tutte la lecchese “Libreria Volante”. Perché se chiedete un consiglio a lei, la risposta sarà sempre la stessa:“sì, investite nei vostri sogni.”