Giornata all’insegna della musica e dell’arte in Valsassina
CASARGO – “Un successo inaspettato – dichiara il sindaco di Casargo Antonio Pasquini – il vecchio borgo di Indovero e Narro è stato animato da decine di appassionati che hanno seguito con attenzione i cantori, accompagnandoli lungo tutto il percorso. Questa è l’Italia delle Aree interne, luoghi con un potenziale enorme per un turismo che vuole vivere di esperienze, perché la vera ricchezza è il valore delle relazioni umane”.
Un vero successo quello di sabato 8 luglio a Casargo per Le Voci delle Alpi, giornata all’insegna della musica e dell’arte in Valsassina, promossa dalla Provincia di Lecco all’interno del progetto Interreg VoCaTe. Le voci della terra: ricordare è il futuro.
Durante la mattinata, nella sala civica del Comune di Casargo, si è tenuta la Tavola rotonda Il passato è il futuro: conservazione, valorizzazione, sviluppo del patrimonio immateriale in Valsassina. Il Vicepresidente della Provincia di Lecco Mattia Micheli e il Sindaco di Casargo Antonio Pasquini hanno sottolineato l’importanza di azioni dirette a promuovere un turismo sostenibile collegato al patrimonio culturale locale, raccogliendo le esperienze e le istanze portate dai relatori Valter Colle, Luca Fiocchi, Flavio Giacchero, Massimo Pirovano e Domenico Pomoni, coordinati da Angelo Rusconi, direttore artistico e scientifico del progetto.
Dopo la mattinata di confronto e approfondimento, i partecipanti hanno pranzato al Ristorante Alpino di Casargo, gustando un menù locale dedicato al progetto VoCaTe: un momento di convivialità arricchito da canti e musica, un’anticipazione dell’esperienza vocale pomeridiana.
Dalle 14.30 la località di Indovero si è popolata di visitatori animati dal desiderio di trascorrere un pomeriggio all’aria aperta alla scoperta di un patrimonio culturale unico e della ricca cultura musicale montana, rappresentata da alcuni dei migliori musicisti della regione alpina.
Il percorso ha avuto inizio nella suggestiva cornice della cascata di Pomaleccio, dove il gruppo Kalimera ha fatto rivivere la tradizione delle piccole bande che suonavano marce e ballabili nelle osterie dei paesi.
Presso l’attiguo Santuario della Madonna di Pomaleccio, la storia di questo luogo di culto si è intrecciata con le note del piffero delle Quattro Province di Renata Tomasella.
Su un percorso tracciato fra boschi, manufatti antichi e fontane si è raggiunto il sagrato della Chiesa di San Martino: la strabiliante ricchezza di strumenti della Bandalpina e il suo repertorio di danze tradizionali hanno entusiasmato il pubblico, spingendo a danzare i partecipanti più coraggiosi.
Non poteva mancare, in una giornata dedicata al canto alpino, lo straordinario repertorio dei cantori di Premana, risuonato nella Chiesa di Santa Brigida e in una piazzetta antica della frazione Narro.
Il ritorno a Indovero, interamente su sentiero, ha fatto scoprire ai partecipanti il patrimonio nascosto del territorio, fatto di mulattiere, umili cappelle, cascate e boschi lussureggianti sullo sfondo delle montagne.
Altrettanto sorprendente la visita alla Vigna IndoVino, caso unico di azienda agricola che vinifica a oltre 800 metri di altitudine: un balcone naturale sulla Valsassina che ha offerto il palcoscenico ideale ai cantori e musicisti della Valli di Lanzo, depositari di un travolgente repertorio canoro e strumentale.
La giornata si è conclusa con una grande festa all’oratorio di Indovero: pubblico e musicisti hanno animato due ore di canti, musica e piatti tipici del territorio, nell’atmosfera di socialità autentica tipica della gente di montagna.
“E’ stata senza dubbio una giornata molto importante per far scoprire un territorio unico della provincia di Lecco e conoscere la ricchezza della cultura musicale delle Alpi, apprezzata tanto dai locali quanto dai visitatori provenienti da diverse parti della regione – commenta il Vicepresidente della Provincia di Lecco Mattia Micheli – La Provincia di Lecco, come vero ente vicino al territorio, ha sostenuto l’evento, che ha offerto spunti molto interessanti: tutti noi siamo portatori di tradizioni proprie delle nostre terre e insite nella nostra cultura”.