LECCO – Non sono buone notizie quelle emerse dall’incontro tra sindacati e dirigenti dell’azienda “Ande”, storica ditta lecchese di abbigliamento sportivo, caduta in difficoltà economica al punto da dover essere messa in liquidazione: i vertici aziendali hanno confermato lo stato di liquidazione dell’azienda, dal 10 luglio scorso, ed hanno raggiunto l’accordo con le parti sociali di un anno di cassa integrazione straordinaria per i propri dipendenti.
Il periodo di CIGS inizierà il primo di settembre: un rientro amaro dalle ferie per i 70 lavoratori dei sette punti vendita sparsi in Lombardia (Lecco, Cremeno, Castione Andevenno, Chiesa Camportaccio, Almenno, Alzano Lombardo, Concesio), per i quali sarebbe prevista una rotazione nella sospensione lavorativa, in base alla struttura organizzativa dei singoli punti vendita.
Una trattativa lunga ed estenuante quella tra i rappresentati di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Tucs (rispettivamente Alessio Lo Bosco, Roberto Frigerio e Fabrizio Bonfanti) e i dirigenti dell’azienda, iniziata nella mattinata di ieri nella sede lecchese di Confindustria, e giunta al termine nel tardo pomeriggio.
Entrambe le parti sembrerebbero concordare sul prosieguo dell’attività, nella speranza di risollevare le sorti del gruppo; secondo indiscrezioni l’azienda avrebbe subito un importante calo del fatturato negli ultimi tre anni, a fronte del quale l’attuale proprietà, formata dall’Amministratore Delegato Riccardo Valsecchi e dall‘imprenditore cinese Lin Ming Uen, avrebbe rinunciato a una nuova capitalizzazione.