
LECCO – “Nonostante i piccoli segnali di ripresa evidenziati negli ultimi giorni da Abi e Bankitalia, le condizioni del credito riservate alle micro, piccole e medie imprese restano estremamente difficili”.
E’ quanto riferisce Confcommercio e la conferma è arrivata anche nella mattinata di martedì 20 gennaio, in occasione della illustrazione a Roma delle proposte avanzate sul tema del credito dall’associazione dei commercianti.
I dati presentati confermano una situazione pesante: tra il giugno 2011 e il settembre 2014 il credito bancario a imprese e famiglie è sceso del 6,6% complessivamente, ma se per le seconde si tratta di un -1,1%, per le prime la diminuzione è ben più notevole: -8,3%. I tassi reali pagati da una Pmi italiana sono attualmente superiori a quelli degli altri Paesi, più che doppi ad esempio rispetto alla Francia, e sono cresciuti rapidamente. A fine 2013 più del 60% delle Pmi italiane poi, secondo i dati Bce, registra un aumento dei costi accessori del credito.
Per uscire da questo tunnel Confcommercio ha avanzato delle proposte condivise anche dal presidente di Confcommercio Lecco, Peppino Ciresa:
“Innanzitutto le banche non possono continuare soltanto a guardare rating, numeri e bilanci! Servono un salto di qualità nel dare credito alle imprese e un’attenzione diversa a chi investe e dà sviluppo. In un convegno che abbiamo organizzato come associazione, insieme al nostro Fondo di Garanzia, a inizio novembre 2013, ci ponevamo già dal titolo una domanda provocatoria: perché deve essere un’impresa il credito al commercio? Purtroppo oggi i costi restano alti e i piccoli continuano a essere ignorati dagli istituti. Da questa situazione bisogna uscirne lavorando insieme imprese, banche e confidi”.

Quattro le proposte avanzate a livello nazionale da Confcommercio: azione delle autorità di vigilanza per calmierare i costi accessori del credito; partecipazione del sistema bancario nazionale alle iniziative avviate dalla Bce; rilancio degli strumenti di garanzia destinati alle micro, piccole e medie imprese; costituzione di un fondo di natura immobiliare a garanzia delle Pmi.
Il direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva, si sofferma in particolare sul terzo punto: “A partire dal prossimo annunciato decreto legge Investment Compact, è necessario riportare al centro dell’azione legislativa le esigenze delle micro, piccole e medie imprese. Il Fondo di garanzia per le Pmi, nel corso del tempo, ha perso la sua connotazione originaria di favorire le imprese minori con difficoltà di accesso al credito. E’ stata invece favorita sempre più la garanzia diretta concessa a favore delle banche. Al fine di riequilibrare tale situazione come Confcommercio proponiamo di ridurre le percentuali della garanzia diretta concessa alle banche e di valorizzare e sostenere il ruolo dei confidi radicati sul territorio sia come garanti, che come conoscitori delle imprese minori”.

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