LECCO – La risposta da parte di Confcommercio Lecco sul caso sale da gioco giunge per voce del direttore Alberto Riva a poche ore di distanza dalle dichiarazioni del portavoce di Appello per Lecco Corrado Valsecchi (vedi articolo): “La nostra posizione per quanto riguarda il gioco d’azzardo è chiara. L’azione che sta portando avanti Appello per Lecco è legittima, il problema, come ho già detto in altre occasioni, è che lo Stato è un biscazziere nato, e lo dimostrano gli introiti del 2012 che sono stati pari a 15miliardi di euro e nel 2013 si prevendono entrate per oltre 18 miliardi, praticamnete una finanziaria”.
Per Riva non è quella di Appello per Lecco la giusta strategia, dietro alla quale, tra l’altro, ritiene si celi anche una mera questione di visibilità: “Appello per Lecco dovrebbe chiedere una modifica alla legge, ma sappiamo tutti che è un’impresa ciplopica che non dà la medesima visibilità sul territorio che dà il puntare il dito contro commercianti e baristi. A mio modesto parere tutto questo serve solo per lavarsi la coscienza, soprattutto se si considera il fatto che il vero business dal gioco d’azzardo è quello online”.
Ovviamente sul tavolo della discussione resta il tema della dipendenza dal gioco d’azzardo: “Per risolvere la questione si dovrebbe prendere il toro per le corna e, come detto, modificare le normative di legge e non agevolarle come fa lo Stato. Stando così le cose è chiaro che ogni commerciante si autodetermina. Pertanto chi vorrà mettere le vetrofanie anti slot e sposare la causa di Appello per Lecco è libero di farlo, ma chi ospita le slot non va e non deve essere criminalizzato”.
Infine, sul fatto della cessione della sala Riva taglia corto: “Resto dell’idea di Valsecchi: ‘ognuno a casa sua fa quello che vuole‘. Pertanto noi restiamo laici di fronte alla questione come abbiamo sempre fatto e lasciamo ai singoli esercenti la scelta di aderire o meno alla campagna portata avanti da Appello per Lecco”.