L’Aerosol cerca un nuovo partner, in vista tagli al personale

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Il presidio di protesta dei lavoratori Aerosol all’ingresso della sede della Provincia in Corso Matteotti

 

VALMADRERA – La vicenda dell’Aersol Service continua a percorrere la strada dell’incertezza: l’incontro che si è tenuto martedì pomeriggio in Provincia non ha risolto i dubbi dei sindacati, anzi, ne ha creati di ulteriori riguardo al futuro dell’azienda di Valmadrera.

Di certo ora pare essere il pagamento dell’anticipo di parte delle mensilità arretrate, circa 1400 che i lavoratori dovrebbero trovarsi sul conto corrente già da oggi o nei prossimi giorni; la scorsa settimana erano stati bonificati per 600 euro, “l’acconto dell’acconto” ci dice con amaro sarcasmo uno dei dipendenti.

Restano ancora tre mensilità (luglio, agosto e settembre) da retribuire alle maestranze, ci riferiscono gli stessi lavoratori, oltre alla quattordicesima, il rimborso sul 730 e gli straordinari lavorati nei mesi precedenti allo scoppio della crisi.

“In pratica ora abbiamo ricevuto due mila euro sui sei mila circa che ci spetterebbero” sottolinea un lavoratore. Soldi che dovrebbero essere elargiti da qui alla fine dell’anno, almeno secondo quanto promesso dai referenti dell’azienda al tavolo sindacale: “Entro una settimana l’Aerosol ci presenterà un piano di rientro, sollecitato anche dalle istituzioni presenti al confronto – Comune di Valmadrera e Provincia – affinché sia pagato ai lavoratori quanto dovuto” spiegano a margine dell’incontro Massimo Ferni (Femca Cisl), Nicola Cesana (Filctem Cgil) e Celeste Sacchi (Uiltec Uil).

I sindacalisti Cesana, Sacchi e Celeste aggiornano i lavoratori sull’incontro con l’azienda

 

Qui finiscono le certezze. “Non abbiamo ancora avuto nessuna risposta su chi sia oggi il reale proprietario di Aerosol Service. L’avvocato Artesi, che rappresenta la Seconda Investimenti, ci ha detto che questa non è una cosa importante. Sta di fatto che ad oggi, chiunque possieda l’azienda, non ha intenzione o di provvedere ad un aumento di capitale, nessuno oggi metterà liquidità” ha spiegato Cesana della Cgil.

Meglio, “l’aumento di capitale ci sarà solo se si troverà un accordo con un altro partner per un piano industriale che, ci hanno anticipato, dovrà prevedere una diminuzione di costi, quindi una riduzione di personale” avvisa Ferni della Cisl.

Le trattative, da quel che è stato riferito ai sindacati, sarebbero già in atto: “Sappiamo quello che accadrà ma non sappiamo quando, probabilmente abbiamo ancora tre o quattro mesi davanti – ha proseguito Ferni – la speranza è che ci sia, come prospettatoci, un aumento dell’attività sul ramo farmaceutico dell’azienda che compensi la cessazione del ramo dedicato invece alla cosmesi. E’ un passo difficile e quando arriverà lo dovremo affrontare”.

I cartelli mostrati da lavoratori e sindacalisti

 

“Attenzione però – avverte Sacchi della Uil – hanno usato sempre il condizionale, non è detto che entro Natale si risolvano le cose, è tutto con il condizionale, può essere che domani ci dicano una cosa diversa, come già successo”.

Nel frattempo i lavoratori, dopo lo sciopero delle scorse settimane, sono tornati al loro posto, pur lavorando in regime di solidarietà, praticamente a metà organico. E chissà se in futuro non diventino loro i proprietari dell’azienda: è la provocazione lanciata dai sindacati. “Abbiamo offerto 28 euro per acquistare le quote dell’Aerosol” praticamente il doppio del prezzo con il quale sono state vendute dalla famiglia Fiocchi agli ‘ignoti’ soci della Seconda Investimenti Srl, a sua volta posseduta dall’altrettanto misteriosa Karmainvest S.a , con sede in Lussembugo. “Avrebbero così una plusvalenza del doppio del valore delle quote – dice il sindacalista della Cisl – Hanno detto che ne prenderanno atto”.