Soddisfazione per la nomina di Federica Brancaccio, prima donna alla guida dell’Associazione nazionale
“Una nomina che rompe gli schemi e su cui è giunto un elevato consenso”
LECCO – “Ance Lecco Sondrio è particolarmente soddisfatta dell’elezione alla guida della nostra Associazione nazionale di Federica Brancaccio. È una scelta innovativa, che abbiamo pienamente condiviso e che siamo certi potrà essere molto importante per le sfide che attendono l’edilizia nei prossimi anni”.
È palpabile la soddisfazione nelle parole di Sergio Piazza, presidente di Ance Lecco Sondrio, pronunciate di ritorno dall’Assemblea che ha eletto, a Roma, il nuovo presidente nazionale di Ance. A ricoprire il ruolo di guida dell’associazione dei costruttori sarà per la prima volta un’imprenditrice napoletana, donna ed esponente del Mezzogiorno.
“Sicuramente si tratta di una scelta innovativa, che rompe gli schemi della tradizione– racconta Piazza -. L’ampia maggioranza che l’ha votata, oltre il 70% degli aventi diritto, dimostra che ha saputo con il suo programma e la sua squadra far convergere il più elevato consenso attorno alla sua figura e alla sua visione. Il fatto che la Lombardia torni ad avere ai vertici di Ance due vicepresidenti con deleghe strategiche, come Massimo Deldossi (tecnologia e innovazione) e Vanessa Pesenti (economico, fiscale e tributario), oltre alla delega speciale per la transizione ecologica, affidata a Marco Dettori, è un segnale importante, visto il peso che la nostra regione riveste in ambito nazionale”.
In merito alle prossime sfide che l’associazione dovrà affrontare Piazza afferma: “Sappiamo che i temi sul tappeto che attendono i nuovi vertici di Ance sono particolarmente importanti: dal tema della cessione del credito per il Superbonus alla conversione in legge del Decreto Aiuti, fondamentale per far fronte all’aumento vertiginoso dei prezzi nei lavori pubblici, fino alla qualificazione obbligatoria per le imprese che operano nei lavori finanziati con bonus fiscali, così da garantire sicurezza ed evitare frodi. Ma, oltre alle questioni calde, guardiamo con grande attenzione al ruolo che l’edilizia saprà giocare nell’ambito della grande partita della transizione ecologica”.