Edilizia. ANCE Lecco su caro prezzi: “Servono contromisure urgenti”

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Le imprese edili soffrono la mancanza di materiali e l’aumento dei costi

ANCE Lecco – Sondrio: “Situazione fuori controllo. Urgono interventi tempestivi per sostenere il settore, altrimenti si rischia il blocco dei cantieri”

LECCO – Aumentano di giorno in giorno, a differenza della situazione sul piano internazionale che continua a precipitare, i prezzi dei materiali di costruzione, mettendo in seria difficoltà le imprese edili.

Problematiche che sono state accolte da ANCE Lecco – Sondrio, rappresentanza del settore: “Siamo consapevoli della gravità del momento e dell’impegno del Governo a porre fino quanto prima al conflitto ucraino, tuttavia non possiamo ignorare il grido di allarme delle nostre imprese. La situazione è fuori controllo, con prezzi alle stelle e materiali introvabili, e merita risposte concrete e immediate”.

Ormai praticamente irreperibili infatti, se non a costi insostenibili, bitume, acciaio, e alluminio. Già raddoppiati nell’ultimo anno, i costi dei materiali si sono ulteriormente innalzati negli scorsi giorni.

Descrive l’attuale momento critico il presidente ANCE Lecco – Sondrio, Sergio Piazza: “La mancanza dei materiali da impiegare nei cantieri, la chiusura di numerosi impianti di produzione e l’aumento senza freni dei costi sta determinando il rallentamento di tutti i cantieri edili aperti. Senza contare l’impatto causato dal rialzo di gas e carburanti che sta mettendo in ginocchi i trasporti e la gestione delle consegne”.

Secondo Piazza urgono contromisure, altrimenti nessuna impresa sarà in grado di realizzare le opere in programma e gli interventi per i contratti già acquisiti, arrestando così il percorso virtuoso avviato grazie agli incentivi fiscali. “Si potrebbe procedere con l’adeguamento automatico dei prezzi ai valori correnti per tutte le stazioni appaltanti e con misure efficaci di compensazione degli aumenti subiti”, spiega Piazza.

Il timore crescente è che i provvedimenti non siano rapidi ed efficaci: “Se non si interverrà con misure forti e tempestive, il rischio è che si arrivi a un vero e proprio blocco dei cantieri e all’impossibilità di avviare le opere previste dal PNRR”, conclude Piazza.