Migliaia di lavoratori formati attraverso i corsi di Api Lecco Sondrio per le piccole medie imprese
“Lecco ai vertici in Italia”. “La formazione migliora la qualità del lavoro e delle imprese”
LECCO – Migliaia di dipendenti coinvolti ogni anno, dando un supporto importante alle imprese in materia di formazione su ambiti generici e specifici del lavoro in azienda: è l’attività di Api Lecco Sondrio con il Fondo Formazione PMI (Fapi) che vede l’associazione delle piccole medie imprese lecchesi ai primi posti in Italia.
Un’attività iniziata nel 2004, quando erano stati organizzati 29 corsi per 86 imprese e un totale di 344 lavoratori partecipanti e che ha visto negli anni incrementare sempre più la propria offerta arrivando nel 2020, pur con le difficoltà legate al Covid, ad organizzare 380 corsi, di cui 130 in teleformazione per un totale di 412 aziende coinvolte e 3.294 lavoratori partecipanti.
“La formazione è sempre stato un nostro ‘cavallo di battaglia’, così come il tema dell’innovazione e dell’internazionalizzazione, con servizi dedicati specificatamente a questi ambiti – ha sottolineato il presidente di Api Lecco, Luigi Sabadini – la formazione migliora la qualità del lavoro e quindi delle imprese, offrendo ulteriori competenze ai propri lavoratori”.
Si tratta di corsi che coprono un ampio ventaglio di richieste da parte delle aziende (area qualità, ambiente e sicurezza, area gestionale, area linguistica internazionalizzazione, area processi produttivi, area soft skill) e che sono gratuiti per le imprese che li richiedono perché finanziati attraverso la raccolta dello 0,30% dei contributi che mensilmente le attività versano all’Inps che a sua volta li fa confluire nel fondo.
“Ci abbiamo creduto molto – sottolinea Marco Piazza, direttore di Api Lecco – e i riscontri che abbiamo ottenuto sono cresciuti di anno in anno. Come associazione cerchiamo alleggerire il lavoro degli associati, anche dal punto di vista burocratico ed è importante far conoscere questa opportunità che è gratuita per le imprese”.
Sono diecimila i lavoratori formati solo negli ultimi due anni e mezzo, come confermato da Andrea Beri, imprenditore Api e membro del consiglio di amministrazione di Fapi: “Sono stati investiti più di 6 milioni di euro in formazione dal 2004 ad oggi. Lecco è l’unica realtà con numeri così elevati”.
A confermare il primato lecchese è anche il direttore nazionale di Fapi, Giorgio Tamaro, presente lunedì all’incontro con la stampa nella sede di via Pergola: “Lecco è al vertice in Italia – ha spiegato – un aggregato di rete che può contare fino a 7,5 mila lavoratori non ce ne sono altrove. E un successo clamoroso che conferma la bontà della scelta, avuta una decina di anni fa, sugli aggregati di rete”.
Un successo che il Covid non ha fermato
“I numeri parlano da soli, la nostra attività è sensibilmente incrementata negli ultimi anni – ha sottolineato Stefania Beretta, responsabile dell’area di formazione di Api – anche nel 2020, nonostante il Covid, siamo riusciti a portare avanti questa attività grazie alla tele-formazione”.
“Sperimentando questa nuova modalità, necessaria durante la fase di emergenza sanitaria – ha rimarcato il direttore Piazza – abbiamo potuto proseguire quindi i corsi e mantenere tutte le scadenze previste con le aziende che hanno potuto assolvere nei tempi gli obblighi di legge sulla formazione”.
‘Lanciato’ il nuovo sito
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per promuovere il nuovo sito di Api Lecco Sondrio (clicca qui) dedicato alla formazione. La piattaforma web contiene tutti i corsi già in programma, divisi per tematica, e consente alle aziende di effettuare la prenotazione direttamente via web. “E’ un servizio esclusivo, siamo i primi a renderlo disponibile” ha aggiunto Marco Piazza.
“I corsi possono essere effettuati a livello aziendale con l’iscrizione di almeno 4 dipendenti, oppure in modalità pluriaziendale per iscrivere anche solo uno o due lavoratori – ha sottolineato Beretta – Organizziamo corsi personalizzati anche per le singole aziende, in 10 giorni possiamo attivare qualsiasi tipo di percorso formativo, senza obblighi burocratici né economici”.
E tra le aziende che partecipano ai corsi di Api c’è la Growermetal di Calco: “Crediamo molto nella formazione. Abbiamo 160 dipendenti e negli ultimi quattro anni abbiamo iscritto ognuno di loro a corsi di formazione tecnica, sicurezza e ambiente per un totale di 40 ore annue – ha spiegato l’amministratore delegato Paolo Cattaneo – Con la struttura di Api abbiamo deciso di puntare a corsi sempre più specifici per accrescere le competenze dei nostri operatori”.
Formazione da ‘allargare’ ai disoccupati.
“Questa formazione che eroghiamo è destinata a persone che sono già nel ciclo produttivo, resta aperto un problema, quello di quanti sono senza lavoro o lo hanno perso e devono rioccuparsi. Anziché ai navigator credo si debba investire di più su questa modalità – ha sottolineato Luigi Sabadini – E’ il sasso che voglio lanciare in attesa di risposte”.
Per Tamaro, le istituzioni dovrebbero potenziare ulteriormente i fondi già esistenti, come Fapi, incrementando l’attuale quota dello 0,3% oppure tagliando i prelievi forzosi ai fondi: “Ogni anno si perdono 210 milioni di euro, 2,5 milioni per noi di FAPI, che invece potrebbero essere lasciati ai fondi per essere investiti in formazione, allargando la platea dei lavoratori beneficiari”.