La tradizionale intervista di fine anno rilasciata a Lecconotizie dal numero uno di Confcommercio Lecco Antonio Peccati
LECCO – Bilancio di fine 2024 positivo per quanto concerne Confcommercio Lecco che risulta essere “in buona salute e solida” come ha dichiarato il presidente Antonio Peccati nella tradizionale intervista di fine anno rilasciata a Lecconotizie. Per il numero uno di Confcommercio Lecco è meno positivo il bilancio per il commercio lecchese, dove sorride il comparto turistico nonostante la carenza di servizi del pubblico, mentre in centro città pesano i fatti di cronaca sempre più frequenti con risse e pestaggi. Guardando al futuro Peccati evidenzia la difficoltà di fare previsioni a lungo raggio, tra elezioni americane e guerre in corso; mentre, Lecco dovrà quanto prima ridefinire la propria identità vestendo un abito più turistico e ricettivo. Su una sua possibilità alla candidatura alle prossime elezioni Amministrative come sindaco, Peccati sgombera il campo da ogni dubbio: “Non mi candiderò a sindaco”.
E partendo proprio da quest’ultima domanda, anche a fronte del chiacchiericcio che ormai da tempo si sente nei corridoi della politica lecchese, abbiamo chiesto a Peccati da 0 a 100 quante sono le possibilità di una sua candidatura a sindaco alle prossime elezioni Comunali in programma per il 2026.
“Sono zero anche per questioni anagrafiche: nel 2026 avrò 70 anni. Detto questo, mi piacerebbe che la prossima Amministrazione comunale istituisse l’assessorato alla montagna, in quel caso potrei valutare l’idea dare una mano ma solo in quel settore. Per me sarebbe una sfida e nel contempo mi sento di dover restituire qualcosa al mio territorio che in tutti questi anni mi ha dato tanto”.
Nel 2026 lei andrà in pensione in concomitanza con la fine del suo secondo e ultimo mandato in Confcommercio Lecco. Ha intenzione di restare comunque in Giunta?
“Vedremo a tempo debito”.
Parlando proprio di Confcommercio Lecco come sta l’ente e come sta il commercio lecchese?
“Confcommercio Lecco va bene, l’associazione è solida e questo grazie anche al lavoro svolto da persone valide e competenti che sono alle dipendenze dell’ente di categoria lecchese. Per quanto riguarda il commercio in generale, i commercianti del centro sono preoccupati del dilagare della delinquenza e anche la gente comincia a percepire questo clima con inevitabili ricadute sui commercianti stessi. Come Confcommercio abbiamo raccolto diverse lamentele e ci faremo portavoce nei confronti di sindaco, prefetto e questore. La città non è tranquilla e sicura come dovrebbe essere.
Lato prettamente commerciale, nelle periferie stanno resistendo i negozi storici e noi come Confcommercio Lecco stiamo lavorando per sostenerli e sostenere i negozi di vicinato, ma di fatto le attività commerciali al dettaglio fanno sempre più fatica”.
Il comparto del turismo come procede?
“Possiamo dire che è quello che sta meglio rispetto agli altri, soprattutto grazie all’iniziativa privata. Infatti, senza fare nomi, diversi imprenditori lecchesi che provengono da altri settori stanno iniziando ad investire nel turismo. Di contro, mancano ancora molti servizi, penso alla carenza di taxi, battelli, taxiboat, info point anche periferici. Insomma, non si è ancora pensato all’evoluzione di una città che non solo deve accogliere il turismo ma lo deve anche gestire. L’offerta rispetto alla domanda resta carente. Oggi a Lecco c’è ancora un turismo fai da te, mordi e fuggi, tant’è che si registra una presenza media di circa 3 notti a persona in città. Qualche passo in avanti è stato fatto, anche con la creazione di percorsi turistici, ma c’è ancora molta strada a da fare”.
Secondo lei siamo ancora in tempo per sfruttare il volano delle olimpiadi Milano-Cortina in chiave turistica?
“Si, credo di sì. Sono eventi che attirano un grande pubblico che si muoverà sul territorio. Sarà quindi una grande occasione per far vedere come siamo belli, ricettivi e aperti al turismo, ma dobbiamo saper sfruttare questa opportunità e farci trovare pronti. Per chi invece nicchia e arriccia il naso sugli investimenti fatti e che si stanno facendo anche in infrastrutture, dico che varrebbe la pena invece considerare queste operazioni un patrimonio che resta e ci consentirà di avere un vantaggio competitivo negli anni futuri, ma solo se lo sapremo sfruttare”.
La fragilità, lato viabilistico, del nostro territorio è conclamata. SS36 e Nuova Lecco – Ballabio non hanno vere e proprie alternative e quando vengono chiuse le ripercussioni sono pensanti. La Lecco – Bergamo è al palo dopo 11 anni dalla posa della prima pietra, una situazione a dir poco indecente. Quale sarebbe il suo approccio al problema?
“Per quanto riguarda la Lecco – Bergamo istituirei un commissario con pieni poteri per portare a termine i lavori. Non capisco come sia possibile che i lavori per la nuova corsia sul terzo ponte si siano decisi e siano iniziati, mentre la Lecco – Bergamo è ferma al palo da anni! Mi chiedo perchè? Perchè, ci perdiamo nella burocrazia, nei valzer delle poltrone e non si conclude niente? Per quanto riguarda le chiusure improvvise della nuova Lecco – Ballabio e della SS36, il Comune di Lecco in concerto con i comuni limitrofi deve dotarsi di un piano di emergenza viabilistico ben preciso da attivare immediatamente in caso di necessità”.
Apriamo un po’ il raggio del compasso: governo Meloni. Come lo valuta ad oggi? Quali i punti forza e quali i punti deboli secondo lei?
“Giorgia Meloni mi ha sorpeso in maniera positiva. Mi aspettavo più un governo di rivincita, invece mi sembra che sia molto determinata e rigida anche con i partner. Mi sembra sia in grado di mettere al loro posto i membri della coalizione compiendo un buon lavoro. Lo stesso Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ritengo stia facendo bene e riuscendo in pochi mesi laddove i suoi predecessori non erano riusciti a fare in una legislazione intera”.
Spostiamoci sulla politica estera: come vede l’elezione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti?
“Quello che abbiamo visto finora è stato uno show legato alla campagna elettorale, cosa totalmente diversa dal dover governare. Non basta fare una telefonata a Putin in Russia e una a Xi Jinping in Cina per sistemare le cose. E’ altrettanto vero che Trump è stato eletto con la maggioranza sia alla Camera che al Senato, quindi presumo che potrà essere più incisivo nei suoi intenti. Ha già anticipato che metterà dei dazi, staremo a vedere quali saranno e in che misura. Quel che è certo, è che l’Europa per poter contare a livello mondiale deve diventare davvero una nazione unica e non una cooperativa di tante nazioni. Tornando a Trump mi sembra più uno preoccupato per sé più che per gli altri. Anche sul fronte dell’immigrazione per il quale vorrebbe usare il pugno di ferro sa benissimo che in America serve manodopera quindi fino a che punto potrà forzare la mano mettendo paletti agli immigrati, sapendo che l’industria ha bisogno di forza lavoro?”.
Che panorama prevede nei prossimi anni se i conflitti in essere non verranno fermati? Quali ricadute e effetti ci potranno essere?
“La mia speranza è sempre quella che l’uomo impari dagli errori commessi in precedenza. Fare previsioni in questo contesto non è semplice, così come dedurre effetti e ricadute che si potranno avere in un futuro prossimo”.
Torniamo a Lecco. Nuova camera di Commercio: come giudica l’inizio della presidenza Vergani?
“Molto positivo, il suo è stato un buon inizio”.
Cosa si aspetta invece dalla presenza in Giunta di un uomo di Confcommercio Lecco come Fabio Dadati con la delega al Turismo?
“Per le competenze che ha, mi aspetto che proceda nel valorizzare il turismo di tutto il Lario, in particolare di quello del ramo lecchese. Fabio ha fatto molto bene alla presidenza di Lariofiere e spero che si possa continuare sulla strada che ha tracciato affinchè diventi un vero e proprio polo congressuale baricentrico tra Lecco e Como. Dopodiché, Como ne ha già uno a Villa Erba, l’auspicio è che un giorno non troppo lontano anche Lecco ne possa avere uno in città”.