Legno e arredo, i dati degli artigiani diffusi in occasione del Salone del Mobile di Milano
Oltre 5 mila aziende del settore e 28 mila addetti in Lombardia
LECCO – In occasione del Salone del Mobile l’Osservatorio di Confartigianato Lombardia scatta la fotografia sul settore legno-arredo regionale. Un settore che conta 5.340 imprese a forte componente artigiana (il 60,9%, per un totale di 3.253 imprese).
Una percentuale che raggiunge il 70% tra le nuove imprese nate nel 2018. Artigiane sono anche la quasi totalità delle imprese lombarde che operano nel settore della riparazione di mobili: 630 sulle 687 censite in Lombardia. Le aziende di produzione di mobili danno lavoro in Lombardia a 28.678 addetti, di cui 11.892 nell’artigianato 41,5%.
L’artigianato manifatturiero del mobile, inoltre, sta attraversando un momento positivo, con valori della produzione in costante miglioramento negli ultimi 3 anni (2016-2018) e una crescita del 2,6% nel 2018.
In provincia di Lecco
Nella nostra provincia, sono 141 le imprese registrate nel settore produzione di mobili, di cui 92 artigiane (65,2%), mentre sono 26 quelle specializzate in riparazione, di cui 23 artigiane (88,5%). Altri dati specifici riguardano le imprese gestite da under 35 (6), quelle gestite da donne (2) e da stranieri (2). Nel 2018, inoltre, sono nate due nuove imprese artigiane nel settore mobili.
Anche il numero degli addetti, considerando che il legno non è il primo comparto manifatturiero lecchese, è significativo: 269 addetti, di cui 128 dipendenti e 141 indipendenti. Infine uno sguardo all’export: il mobile made in Lombardia vale nel 2018 2,8 miliardi di euro e cresce del 5,9% rispetto al 2017.
I mercati di sbocco
La top ten dei principali mercati di destinazione vede Francia (13,0%), Stati Uniti (11,1%), Germania (8,8%), Cina (7,3%), Svizzera (7,1%), Regno Unito (5,1%), Spagna (3,2%), Russia (3,2%), Belgio (2,5%) e Emirati Arabi Uniti (2,0%).
Bene la dinamica lecchese, che dal 2017 al 2018 fa registrare un +24,4%, seconda per crescita in Lombardia dopo Pavia. L’export lecchese contribuisce per l’1,1% al totale regionale.
“Il settore del mobile è la tipica espressione di quello che chiamiamo “valore artigiano” – commenta Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco – ovvero quel saper fare con cura prodotti di alta qualità apprezzati e ricercati in tutto il mondo. Le nostre imprese artigiane del settore legno arredo, per la maggior parte composte da pochi addetti, tramandano da anni la sapiente conoscenza dei materiali e delle tecniche con cui trattarli, realizzando prodotti finali unici e resistenti nel tempo. Un patrimonio che non deve perdersi e che, al contrario, dobbiamo far sì che venga tramandato alle nuove generazioni. In questo, diventa fondamentale il rapporto diretto con le scuole, per far capire come la figura del falegname del nostro immaginario ha subito una profonda evoluzione: il falegname 4.0 oggi si affianca al design di alta qualità e diventa protagonista a livello mondiale anche grazie a vetrine illustri come il Salone del Mobile di Milano, ma non solo”.
“Nel mese di maggio, tanto per fare un esempio, le migliori proposte dell’artigianato italiano del settore arredo e complemento d’arredo parteciperanno al Contemporary Furniture Fair che si terrà a New York dal 19 al 22 maggio. Una carriera su cui investire e che viene accompagnata dalla nostra Associazione in tutte le tappe, dall’avvio di impresa, alla formazione continua fino alla partecipazione a fiere nazionali e internazionali”.
“I valori aggiunti dell’artigianato in questo settore – aggiunge Gianpiero Conti, presidente della categoria legno arredo di Confartigianato Imprese Lecco – sono molteplici. Prima di tutto la possibilità di avere mobili e arredamento personalizzato nei minimi dettagli, con una qualità elevata che nessuna industria può dare. Si può scegliere la finitura e il materiale, ma ciò che contraddistingue il prodotto artigiano è la durata nel tempo. Acquistare un prodotto artigiano significa fare un investimento nel tempo. Inoltre, il rapporto che si instaura con il cliente è unico: diventiamo una sorta di consulente personale della famiglia e della casa, comprendendone richieste e desideri”.