Nel corso della pandemia, il settore del legno e mobili si è dimostrato tra i più resilienti anche nel Lecchese
“Le MPI e gli artigiani si confermano protagonisti assoluti con un caleidoscopio di attività”
LECCO – “L’Italia si conferma il Paese del bello, dove lo stile detta le sue tendenze e la Lombardia fa da traino con Milano capitale dell’Italian style e casa del Salone del Mobile e delle frizzanti attività del FuoriSalone. Le MPI e gli artigiani, in questo panorama, si confermano protagonisti assoluti con un caleidoscopio di attività che delineano la forma concreta dell’ingegno e della creatività della persona, con una compagine di dipendenti stabile, che ha imparato fianco a fianco al titolare e continua ogni giorno a implementare ed allineare competenze tecniche e conoscenze trasversali” così Daniele Riva, presidente di Confartigianato Imprese Lecco.
“Il settore del Legno Arredo è uno di quei comparti nei quali la tradizione – aggiunge Giampiero Conti, presidente categoria Legno Arredo di Confartigianato Imprese Lecco – che si tramanda di padre in figlio, con tante aziende familiari di più generazioni si coniuga all’innovazione, con le nostre imprese che si sono dimostrate capaci di intercettare bandi e incentivi per innovare il proprio parco macchinari e, contestualmente, allineare le competenze e il saper fare per proporre prodotti funzionali e belli al mercato mondiale”.
Nel corso della pandemia, il settore del legno e mobili si è dimostrato tra i più resilienti anche nella nostra provincia, grazie all’apporto di 239 micro e piccole imprese (141 del settore mobili e 98 del settore legno) nelle quali sono occupati 960 addetti, con un incidenza delle imprese artigiane che sfiora il 90%.
Nel 2021 l’export del settore legno arredo lecchese ha fatto registrare un valore di 31.634.086 euro, con un recupero del 22,9% sul 2020.
Nei primi due mesi del 2022, i dieci mercati che danno il maggiore contributo all’aumento dell’export sono Stati Uniti che, segnando un +32,2%, contribuiscono per il 18,7% dell’aumento dell’export, Regno Unito con +25,0% contribuisce per il 9,9%, Francia con +7,6% contribuisce per il 7,8%, Germania con +13,0% contribuisce per il 7,3%, Svizzera con +31,1% contribuisce per il 6,2%, Cina con +21,2% ed Emirati Arabi Uniti con +70,4%, entrambi contribuiscono per il 4,5% ciascuno, Spagna con +22,3% contribuisce per il 4,0%, Canada con +47,2% contribuisce per il 3,5% e infine Repubblica Ceca con +73,0% contribuisce per il 2,2%.
Per il sistema manifatturiero di legno e mobili le tensioni sui costi generati dal caro-commodities e dalla crisi energetica si associano alla scarsità di materie prime, che nel primo trimestre 2022 ostacola quasi una impresa manifatturiera su quattro (22,7%), per salire al 24,2% nei mobili, fino al 27,6% del legno, delineando gli effetti delle persistenti strozzature nelle filiere globali. Sul mercato del lavoro, persiste una elevata la difficoltà di reperimento di operai specializzati, che nel settore del legno a maggio 2022 è del 59,4%, in aumento di 5,8 punti rispetto ad un anno prima.