Dopo il calo del 2020, aumenta il numero di attività nel lecchese
Crescono in provincia, non in città. Aumentano a Calolzio e Merate, diminuiscono invece a Mandello
LECCO – Complessivamente 25.724 imprese: è il totale di realtà economiche attive a fine 2021 in provincia di Lecco registrato dai dati della Camera di Commercio, Un dato in crescita per Lecco (+0,3%) ma anche nella vicina provincia di Como (+0,8%) per un ammontare lariano di ben 73 mila imprese e un incremento medio (+0,6%) migliore del dato regionale (+0,3%) e nazionale (-0,2%).
Un segnale importante, seppur timido nel lecchese, che conferma la ripresa sul 2020, anno ‘nero’ per le ripercussioni della pandemia sul mondo economico (il dato sulle imprese si era attestato rispettivamente a -0,2% per Como e -0,4% per Lecco)
In Lombardia, solo Monza Brianza, Mantova e Lodi mostrano ulteriori cali delle imprese registrate (rispettivamente -0,8%. -2,1% e -2,3%); Varese, Brescia e Como sono le province che registrano le crescite più significative.
Nel territorio lecchese, il saldo tra iscrizioni e cessazioni di attività torna dunque positivo (da -123 a +86 aziende). Le iscrizioni sono state 1.312 (+12,3%), a fronte di 1.226 cessazioni (-5%)
Se le imprese crescono in provincia, il capoluogo fa segnare un dato negativo (-0,1%). Il calo di Lecco è dovuto, spiegano dalla Camera di Commercio, alle aziende che hanno spostato la sede in un altro Comune, infatti il saldo tra iscrizioni e cessazioni è comunque positivo per 15 unità.
Anche Mandello del Lario evidenzia una diminuzione del numero di imprese registrate (-0,9%); in crescita invece i restanti comuni in particolare Calolziocorte: +1,9%; Merate: +0,4%; Valmadrera: +0,3%.
Crescono le aziende di servizi, calano quelle del commercio e industria
Al 31 dicembre 2021, nella circoscrizione lariana operavano 3.267 imprese agricole (il 4,4% del totale), 23.605 manifatturiere (il 31,9%) di cui 12.843 di costruzioni (17,4% del totale), 16.414 del commercio (22,2%) e 30.693 dei servizi (41,5%).
A Como si evidenzia un peso superiore dei servizi (42,2% contro il 40,1% lecchese), mentre a Lecco risulta maggiore la quota di imprese del commercio (23% contro il 21,8% comasco) e dell’industria (32,5% contro il 31,6%).
Nell’area lariana cresce il numero delle aziende dei servizi (+1,7%, incremento simile a quello medio lombardo, +1,8%, e superiore a quello nazionale: +0,9%) e delle costruzioni (+1,7%, performance decisamente migliore rispetto a quella italiana, +0,8%, e a maggior ragione di quella, lombarda: -0,3%).
Restano stabili i settori agricoltura e industria, mentre è in calo il commercio (-0,3%, contro il -0,9% regionale e il -1,5% nazionale). Quest’ultimo settore evidenzia un calo in entrambi i territori lariani: Como -0,4%, e Lecco -0,1%. Nel lecchese risultano in crescita solo le imprese del comparto dei servizi (+1,4% contro il +1,9% comasco), mentre calano agricoltura (-0,4% contro +0,2%) e industria (-0,7% contro +0,4%). In crescita le aziende delle costruzioni (+2,1% a Como e +0,8% a Lecco.
Le imprese lariane gestite da donne sono il 19,6% del totale e crescono rispetto al 2020 in entrambe le province (Como +1,4% e Lecco +1,7%).
Le aziende gestite da stranieri sono invece il 9,9% del totale: dato inferiore sia alla media regionale, sia a quella italiana (pari rispettivamente al 12,9% e al 10,6%). Ciò è dovuto alla quota piuttosto bassa di imprese lecchesi “a capitale estero”: 8,3%, dato che pone la provincia al penultimo posto nella graduatoria lombarda (precedendo solo Sondrio); viceversa, Como evidenzia una quota del 10,8%, superiore a quella nazionale. In entrambi i territori le aziende straniere aumentano rispetto al 2020 (Lario +4,8%: Como +4,7%; Lecco +4,9%