Olive sane e belle ma resa di olio al di sotto della media a causa del clima
Al frantoio di Biosio a Bellano prodotti 2000 litri di olio
BELLANO – Olio buono, ma resa bassa: si può riassumere così la stagione 2024 dell’olivicoltura lariana al frantoio di Biosio a Bellano che ha visto giungere, nei suoi circa quaranta giorni di apertura (dal 15 ottobre al 24 novembre), una decina di produttori pronti a trasformare le proprie olive in “oro verde”. A determinare l’andamento dell’annata, come sempre, il clima che non solo sul lago, ma in tutta Italia, ha portato a risultati simili su tutto il territorio in termini di produzione.
“Possiamo definirlo un anno intermedio, sia quantitativamente che qualitativamente – racconta Leonardo “Poppo” Enicanti, vicesindaco di Bellano, gestore del frantoio e produttore -. Di olive ce ne sono state a sufficienza, anche se non tantissime. Il vero problema sono state le rese molto basse, al di sotto della media di almeno 2-3 punti in percentuale: se gli altri anni la media di olio prodotto era del 12%, quest’anno si aggira intorno al 9%. In fase di fioritura la pioggia è stata parecchia, precipitazioni si sono avute fino a metà luglio, dopodiché è arrivato il caldo. Al momento di formazione dell’olio, nel mese di settembre, il tempo è ritornato brutto, dando origine a tanto nocciolo e poca polpa. La conseguenza è stata che, anche se le olive non erano poche, si sono ottenute quantità ridotte di olio rispetto a quelle che potevano essere”.

Sempre il fattore clima ha fatto sì che negli oli si registrassero acidità bassissime, inferiori allo 0,01%. “Questa è una caratteristica che solitamente si riscontrata negli oli del nord, ma soprattutto nei nostri, in particolar modo quest’anno”, spiega Enicanti.
Di contro, un aspetto positivo è stata la scomparsa della mosca olearia, principale nemica dei produttori di olive che durante la campagna 2023 aveva creato più di qualche grattacapo. “Sempre grazie alle condizioni atmosferiche, le olive sono risultate sane e belle e la mosca olearia non si è sviluppata. Tanti clienti si chiedevano, dopo lo scorso anno, come avremmo fatto a combatterla stavolta ma fortunatamente l’insetto non si è presentato, permettendo di creare un buon olio, non un prodotto di qualità come quello del 2022, ma comunque ottimo”.
Riassumendo in un dato la 19° campagna del frantoio di Biosio, sono stati 2000 litri di olio generati da una decina di produttori. Produttori che, sottolinea “Poppo” con gioia “stanno aumentando sempre più, ce ne sono sempre di nuovi. Molti hanno iniziato per gioco e si sono successivamente consolidati, c’è chi poi è diventato grande con noi, clienti che inizialmente arrivavano con pochissime olive ma poi si sono espansi producendo qualità discrete”.
Un bacino di produttori molto esteso, che va dall’Alta Brianza e arriva fino a Tirano, i quali hanno deciso di fregiarsi del marchio DOP Olio dei Laghi Lombardi dando ai loro oli commercializzati un valore aggiunto. “Così non si vende solo un prodotto di qualità, ma anche un territorio”, conclude Enicanti.