Con Second Chance le mascherine diventano imbottitura delle giacche: l’idea della 3A del Viganò

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Gli studenti di 3 A Afm del Viganò insieme alla mentor Francesca Coeli e alla professoressa Maria Grazia Rota

Gli studenti della 3A dell’istituto Viganò di Merate stanno partecipando al concorso B School Corp InVento lab

Con Second Chance hanno deciso di dare una nuova vita alle mascherine, abbandonate negli scaffali dell’istituto, traducendo in realtà un progetto di economia circolare

MERATE – Hanno avuto l’idea, inventato il nome della società, realizzato il logo e coniato anche lo slogan mettendosi in gioco in un progetto che coniuga l’impulso imprenditoriale con la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Gli studenti della 3A Afm (indirizzo amministrazione finanza e marketing) dell’istituto tecnico statale  Viganò sono in gara alla settima edizione del concorso B School Corp InVento lab, percorso riconosciuto come Pcto (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), ) che mette in connessione le Benefit Corporation e le aziende che si riconoscono in questi valori con le scuole.

Second Chance, una start up sostenibile

Insieme alla mentor di Invento Innovation Lab Francesca Coeli, architetto di Open Building Srl SB Gruppo Contec di Verona e alla professoressa Maria Grazia Rota, docente di economia aziendale al Viganò, gli studenti sono riusciti a creare una B Start Up, eloquentemente chiamata Second Chance, per dare nuova vita, una seconda possibilità appunto, alle mascherine chirurgiche ormai abbandonate nei magazzini e negli scaffali dopo l’emergenza Covid.

Una seconda possibilità per le mascherine

Il logo aziendale di Second Chance

Invitati a riflettere su tema dello spreco e sulla possibilità di riutilizzare le risorse, concretizzando il concetto di economia circolare, gli studenti sono partiti dal confronto delle loro esperienze quotidiane trovando poi la quadra intorno alla proposta di Salvatore che ha condiviso con i compagni di classe l’esperienza del padre autotrasportatore alle prese con quintali e quintali di mascherine da trasferire in discarica perché ormai vecchie e passate di moda. Con piglio, determinazione e studio, gli studenti del Viganò hanno invece dimostrato che le mascherine possono essere ancora vive, still alive, come recita lo slogan della Start up, seppur con una nuova veste. Non più per proteggere la bocca, ma per essere riutilizzate, tramite un apposito processo di sfiocchettatura, per l’imbottitura di giacche confortevoli a livello termico e sostenibili a livello ambientale.

Un messaggio trasmesso anche dal logo, in cui l’immagine emblema del Covid, ovvero una persona con la mascherina sulla bocca, è posta in mezzo a una foresta verde e rigogliosa con intorno le frecce simbolo dell’economia circolare.

Il sondaggio

 


Un’idea brillante che gli studenti, strutturati nel tipico organigramma aziendale con tanto di Ceo, responsabile marketing e comunicazione, hanno poi testato sul mercato attraverso un sondaggio diffuso, tramite il tam tam sui social, per capire quanto interesse vi sia per le tematiche ambientali e il grado di consapevolezza negli acquisti. Dirette le domande che, dopo aver inquadrato l’intervistato sotto il profilo anagrafico, hanno restituito l’immagine di un campionario di persone interessate alle problematiche ambientali, disposte a fare la propria parte per contrastare questa tendenza e pronte ad acquistare, a parità di design e di prestazione, una giacca con l’imbottitura realizzata con materiale riciclato.

Il prototipo del prodotto

Acquisito quindi un primo parere da parte del mercato dei potenziali clienti (il questionario è ancora aperto per ampliare ulteriormente la casistica), gli studenti stanno ora concentrando gli sforzi per arrivare al prototipo del prodotto. Nei giorni scorsi, sono riusciti infatti a contattare un’azienda di imbottitura di Milano che si è resa disponibile a trasformare il progetto in realtà, provvedendo a ritirare, proprio questa mattina, martedì 26 marzo, quattro scatoloni di mascherine scadute per poter poi prototipare il prodotto sulla scia di quanto fatto con materiale da riciclo e filato ottenuto dalle bottiglie di plastica.

Un prototipo di imbottitura realizzata con materiale da riciclo e filato ottenuto dalle bottiglie di plastica del tutto simile a quello che verrà realizzato con le mascherine

Non potevano chiaramente mancare il sito internet e le pagine social (Instagram e Facebook) dove verrà a breve pubblicato un video informativo per presentare, con tutti i crismi, Second Chance.
Il primo obiettivo, immediato, è ovviamente quello di vincere il concorso, o perlomeno arrivare in finale a Milano, dove si sfideranno alla Changemaker Competition le prime dieci classi classificate.

Ma c’è anche un’altra speranza, più a lungo termine, che è quella di fare in modo che Second Chance possa estendersi alla tematica del riciclo in maniera più ampia, senza fossilizzarsi sulle mascherine.

La soddisfazione degli studenti per il progetto

“E’ un’esperienza stimolante e molto interessante che ci permette di confrontarci con nuove competenze, mettendo in gioco le nostre attitudini e le nostre capacità” hanno rimarcato gli studenti che, a questo progetto, stanno dedicando, con impegno e attenzione, 30 ore del loro percorso scolastico nell’ambito del progetto una volta conosciuto come alternanza scuola – lavoro. “E’ anche un modo per sviluppare in maniera pratica alcuni concetti studiati in classe. Ci sta piacendo molto”.

C’è soddisfazione anche nelle parole della professoressa Rota che reputa un’esperienza di questo tipo vincente sotto il profilo della formazione personale e dell’orientamento futuro. Entusiasta anche la mentor Coeli, capace di uscire di classe ogni volta rigenerata grazie alla vitalità e al dinamismo dei ragazzi della 3A.

Non resta quindi che aspettare la fine di maggio per capire con quali altri brillanti progetti dovranno confrontarsi gli studenti del Viganò di Merate per provare a vincere i premi messi in palio dal concorso. Per ora chi volesse mettersi in contatto con loro, per ricevere informazioni aggiuntive su Second Chance o rendersi disponibili per una collaborazione, può scrivere una mail a 2ndoccasione@gmail.com