Riva Acciaio: mozione in Regione e interpellanza dal senatore Arrigoni

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ANNONE – Resta grande la preoccupazione per i lavoratori della Riva Acciaio di Annone Brianza: i circa cinquanta dipendenti dell’acciaieria sono a casa da venerdì scorso, quando i vertici del gruppo Riva hanno deciso di cessare l’attività in sette stabilimenti produttivi dopo il maxi sequestro preventivo per l’inchiesta sull’Ilva di Taranto.

Martedì una quarantina di lavoratori hanno deciso di anticipare la protesta, prevista per il pomeriggio di giovedì, manifestando di fronte ai cancelli dello stabilimento annonese.

Nel frattempo Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione bipartisan con cui impegna la Regione “ad attivarsi presso ogni sede” per far ripartire le attività negli stabilimenti del gruppo Riva fermi da venerdì scorso; inoltre, chiede che sia “ricercata la necessaria copertura economica per i lavoratori coinvolti”.

Soddisfatto il consigliere regionale del Pd Raffaele Straniero. “È importante che il Consiglio regionale si sia espresso all’unanimità e in tempi molto rapidi – dichiara – ma ora occorre dare concretezza agli impegni per rispondere prima possibile alle preoccupazioni dei lavoratori e delle loro famiglie”.

Sul caso è intervenuto anche il senatore della Lega, Paolo Arrigoni, primo firmatario dell’interpellanza urgente presentata martedì a Palazzo Madama e indirizzata ai ministri Zanonato e Giovannini.

“Gli stabilimenti che la famiglia Riva ha deciso di chiudere sono competitivi a livello industriale e non arrecano alcun danno ambientale per questo, il rimpallo di responsabilità tra il Gip e la famiglia Riva è ancor più grave e inaccettabile – spiega Arrigoni – Un paradosso tutto italiano che fa la felicità dei competitori stranieri del settore siderurgico. Il Governo, deve adottare subito un provvedimento efficace che ripristini le condizioni operative ed economiche al fine di garantire il lavoro a migliaia di cittadini del Nord e l’indotto che ne consegue per i territori interessati”.

Per domani si attende una nuova mobilitazione dei lavoratori.