Alla regia del progetto il vicesindaco Pomoni e il consigliere Fazzini soddisfatti per l’adesione
“Lavorare a Premana significa poter godere di uno stile di vita migliore rispetto al pendolarismo o all’andare a vivere altrove”
PREMANA – L’Amministrazione di Premana traccia il bilancio sull’iniziativa “LavorAzione 2.0 – Premana costruisce il futuro di Premana”, che ha visto coinvolte in una serie di appuntamenti ed eventi, aziende premanesi, residenti, lavoratori e studenti.
L’intento dell’Amministrazione, guidata dal sindaco Elide Codega, è quella di far dialogare le aziende per una conoscenza reciproca e innescare un dialogo tra imprenditori e giovani favorendo un incontro-confronto di reciproca utilità. Il tutto con due obiettivi: evitare che il paese si spopoli e demolire alcuni stereotipi legati al mondo del lavoro per cui “per ambire a professioni interessanti si debba andare lontano da Premana”.
Durante la lunga settimana di lavori, iniziata lunedì 15 e terminata sabato 20, sono state coinvolte una quindicina di aziende, più di un centinaio di studenti tra giovani e giovanissimi e oltre 600 premanesi partecipanti, a dimostrazione di un’ottima riuscita di partecipazione.
“Il messaggio che abbiamo lanciato, grazie anche ai preziosi interventi del professore Franco Nembrini e dell’ingegner Francesco Baroni è stato forte e chiaro – spiegano il vicesindaco Domenico Pomoni e il consigliere Denis Fazzini con deleghe ad Associazioni, Turismo, Sviluppo Marchio Premana, Cultura, Politiche giovanili e sportive – Ed è quello di sradicare il preconcetto per cui fare forbici e coltelli a Premana è scomodo. Invece, in tutta evidenza, lavorare a Premana significa poter godere di uno stile di vita migliore rispetto al pendolarismo o all’andare a vivere altrove per lavoro. Ovviamente, Premana non è il paradiso e tutto il resto del mondo è brutto, ma restare a Premana comporta dei vantaggi, è bello, e permette di vivere una vita socialmente stimolante e a contatto con la natura”.
Lo ha rimarcato nel suo intervento dal titolo “Educare alla vita, educare al lavoro: quali sfide per Premana”, il professore, educatore e saggista Franco Nembrini il quale non ha proposto ricette bensì, partendo dalla propria esperienza ancor prima di figlio, ha posto l’accento sull’importanza della testimonianza dei genitori verso i figli. Consapevoli che educare i figli è un ‘lavoro’ difficile, oggi ancor più oggi nell’era digitale, testimoniare in modo positivo, ottimistico e stimolante si induce i propri figli ad un approccio alla vita altrettanto positivo. Al tema della testimonianza Nembrini ha poi agganciato un altro tema altrettante importante che è quello dell’umiltà.
Nel secondo incontro in programma, che si è tenuto venerdì, dal titolo “Il lavoro a Premana: vantaggi, prospettive e competenze” e che ha visto in cattedra l’ingegner Francesco Baroni, Country Manager Italia di Gi Group, è emersa l’importanza per un’azienda di essere competitiva, scalabile e innovatrice. Baroni ha poi affrontato il tema della formazione. Quindi, riprendendo uno slogan di un imprenditore londinese col quale aveva lavorato, che recita “Work, play and life”, Baroni ha messo l’accento proprio sull’importanza di lavorare, ma in egual misura sull’importanza di affiancare al lavoro opportunità di svago nella sua accezione più ampia, per poi arrivare ad ambire a una qualità di vita migliore. E Premana, nel suo piccolo, grazie alla vivacità associativa e al contesto naturale e montano in cui si trova, offre già queste due prerogative e si pone pertanto in una posizione di vantaggio rispetto ad altre comunità.
Sabato il clou della settimana di lavori con la giornata dedicata all’incontro tra le aziende e le aziende e i giovani che si è svolta al palazzetto dello sport. “Hanno aderito 14 realtà premanesi, che si sono presentate alla popolazione – raccontano Pomoni e Fazzini – Dalle 9 alle 11.30 si è svolto l’incontro con le scuole medie a seguire un incontro con 5 professionisti premanesi, che hanno portato la propria testimonianza di lavoro e di vita: tra loro: una mamma tecnico radiologo, un ingegnere informatico, un ingegnere energetico, un’imprenditrice che tra poco sarà mamma e dopo un’esperienza in ambito turistico lontano da Premana ha deciso di aprire un’attività proprio a Premana e un imprenditore che dopo aver lavorato per diverse aziende fuori Premana, ha deciso di tornare nell’azienda di famiglia dando il proprio contributo e mettendo a disposizione le proprie competenze”.
Significativo inoltre il lavoro svolto dagli alunni di 4 e 5 elementare che hanno creato un albero, le cui radici sono formate dalle foto delle vecchie officine e dei vecchi mestieri, il tronco, passaggio alla generazione dei papà, è stato realizzato con altre immagini, e dal tronco spuntano i rami, sui quali i piccoli alunni hanno scritto in inglese quello che vorrebbero fare da grandi, con i bigliettini a creare il fogliame posti all’interno di piccole gerle e culle in legno a testimonianza del passaggio tra passato e futuro.
Dopo una pausa per il buffet, spazio dedicato agli studenti delle superiori, con una quarantina di partecipanti che hanno girato tra gli stand aziendali dialogando con gli imprenditori.
“La giornata è terminata con un briefing finale – spiegano Pomoni e Fazzini, che concludono – Possiamo reitenerci soddisfatti e tracciare un bilancio decisamente positivo. Se proprio vogliamo trovare una nota negativa, abbiamo constatato una scarsa partecipazione di studenti universitari e di lavoratori pendolari, ma questo sarà da stimolo in prospettiva di future iniziative capaci di attrarre maggiormente queste fasce d’utenza”.