Ballottaggio: vince Gattinoni, perde Ciresa tra numeri, dati di fatto e ipotesi

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LECCO – A bocce ferme, dopo il Ballottaggio di ieri, lunedì, che ha visto l’elezione di Mauro Gattinoni a nuovo sindaco della città di Lecco, facciamo una breve analisi di quanto successo, partendo dalle cose certe: i numeri.

Mauro Gattinoni vince il Ballottaggio con 10.978 voti, 882 in più rispetto al primo turno quando i voti a suo favore sono stati 10.096.
Peppino Ciresa, di contro, al Ballottaggio ottiene 10.947 voti, 853 in meno rispetto al primo turno quando i voti a suo favore sono stati 11.800.

Tutto questo tenendo conto che al Ballottaggio sono andate a votare 2.731 in meno rispetto al primo turno sul totale di 38.451 aventi diritto al voto. Infatti, al primo turno si sono presentate alle urne 24.882 persone, mentre al Ballottaggio 22.151.

Cosa ha determinato il cambiamento di scenario e quindi la vittoria, seppur risicata, di Mauro Gattinoni o, di contro, la sconfitta del Centro Destra in netto vantaggio al primo turno?

Per farlo dobbiamo abbandonare, inevitabilmente, la certezza dei numeri, ed entrare nel mondo delle ipotesi, alcune delle quali sono più attendibili o verosimili, altre meno.

Cominciamo dal neo sindaco: gli 882 voti in più sono arrivati in tre modi.
Il primo
, più probabile, dal sostegno di alcuni elettori di Corrado Valsecchi (Appello per Lecco). Quest’ultimo, sconfitto al primo turno con 1.438 preferenze, ha successivamente stretto un accordo politico con il Centro Sinistra, orientando il suo elettorato.
Stessa cosa, ma senza accordi (ed è questa la seconda ipotesi), potrebbero aver fatto alcuni sostenitori dei 5 Stelle dopo il “liberi tutti” del candidato sindaco Silvio Fumagalli, che, al primo turno, con soli 893 voti non è riuscito a ottenere nemmeno un seggio all’interno del Consiglio Comunale.
Terza ipotesi la scelta di qualche elettore di Centro Destra di voltare le spalle a Peppino Ciresa e scegliere Mauro Gattinoni.

Dalla parte degli sconfitti, sono venuti a mancare 853 voti. In questo caso, le ipotesi più attendibili sono due: la minor partecipazione al voto dell’elettorato di Centro Destra, ma non si può nemmeno escludere che qualche elettore abbia cambiato idea.

Ora, lasciando il mondo delle ipotesi e tornando in quello dei dati di fatto, il Centro Sinistra, con Mauro Gattinoni, amministrerà la città di Lecco per il terzo mandato consecutivo dopo i due precedenti di Virginio Brivio. Lo farà con solo 31 voti in più rispetto all’avversario Peppino Ciresa, sconfitto insieme all’ottimismo che regnava nel Centro Destra e che ambiva a vincere già al primo turno. Ma del resto si sa: in politica 1+1 non fa mai 2.

Il Centro Destra invece inanella la terza sconfitta consecutiva, la quarta se si aggiunge la “sfiducia” all’ora sindaco Antonella Faggi con relativo commissariamento del comune di Lecco. Una situazione che dovrà far riflettere i vertici delle rispettive forze politiche, soprattutto se si considera che in questa tornata elettorale il Centro Destra si è presentato unito e lo ha fatto sostenendo una figura stra conosciuta come quella di Peppino Ciresa, considerata dai più come una persona affidabile, capace e ben voluta, in virtù di un passato professionale e nel mondo sociale molto attivo (Cai, Aurora San Francesco, solo per citarne un paio).

Varcando nuovamente il confine che divide i fatti dalle opinioni, a penalizzare Peppino Ciresa potrebbero essere stati principalmente tre fattori: la differenza di età con lo sfidante (suo malgrado) 73 anni contro i 43 di Gattinoni; la scelta impopolare di sposare alcuni temi di ampio respiro che non competono comunque ad un sindaco: aborto, divorzio e immigrazione. Terzo, la scelta di evitare un confronto diretto con l’avversario dopo il primo turno, una strategia che forse lo ha penalizzato oltremodo e che si è declinata, agli occhi di qualche elettore, come un segno di debolezza.

Ciò che invece avrebbe determinato, in questa volata finale, quel “Cambio di Passo” cercato e voluto da Gattinoni è stata in tutta probabilità la sua freschezza, la sua dinamicità, la sua dialettica chiara e fluente.

Resta poi sul “tavolo d’analisi” la spaccatura del mondo cattolico tra i sostenitori di Ciresa e quelli di Gattinoni, nata, si dice, dalla lettera di Gerolamo Fazzini e sottoscritta da un centinaio di persone. Ma evidentemente quella lettera non ha spaccato nulla, ha solo fatto affiorare un mondo sommerso, dove (con meraviglia di alcuni) si è “scoperto” che ci sono cattolici di destra e cattolici di sinistra. Del resto, i tempi in cui dal pulpito i preti “catechizzavano” i fedeli al voto sono finiti.

Infine, la differenza dei due programmi. I dati (seppur approssimativi) dicono che meno del 15% dell’elettorato li conosce e quindi sceglie in virtù dei rispettivi contenuti. Chi li ha letti, analizzati e confrontati, lo ha fatto probabilmente da subito scegliendo di conseguenza il candidato. Ma questa è una variabile fissa: i programmi sono quelli e non cambiano.

Lecco ha quindi un nuovo sindaco, Mauro Gattinoni, al quale non resta che augurare un buon lavoro.