Rispetto, educazione e confronto: una linea che non va MAI superata

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nuvola parole

Il dibattito online si trasforma in polemica sull’aspetto fisico dell’assessora

Lecconotizie ha rimosso i commenti denigratori dal post, dopo averli comunque salvati, affinché la diretta interessata possa valutare eventuali azioni legali

LECCO – Nelle ore successive alla nomina della nuova assessora alla Famiglia e ai Giovani del Comune di Lecco Stefania Valsecchi, la notizia pubblicata da Lecconotizie ha trovato ampio spazio di diffusione sui social network. Purtroppo, insieme ai tanti commenti di interesse e partecipazione, non sono mancati anche interventi fuori luogo, alcuni dei quali rivolti non all’operato politico — ancora tutto da valutare, essendo la nomina freschissima — ma all’aspetto fisico della persona.

Un atteggiamento inaccettabile, che nulla ha a che vedere con il legittimo diritto di critica, anche aspra e pungente, che chiunque può esprimere nei confronti di un amministratore o di un rappresentante politico. L’offesa personale, verbale o implicita, invece, segna la fine del confronto e svilisce il dialogo.

Commenti che giudicano una persona sul piano estetico non sono opinioni, ma vere e proprie forme di body shaming, ossia quel comportamento odioso che deride o denigra l’aspetto fisico con l’obiettivo di far sentire chi lo subisce inadeguato, sbagliato o non all’altezza. È una pratica che non può e non deve trovare alcuno spazio nei luoghi del dibattito pubblico.

Molti lettori stessi, nella piazza virtuale di Facebook, hanno preso le distanze da simili esternazioni e Lecconotizie si unisce con forza a chi ha stigmatizzato questa deriva. La libertà di parola non deve mai trasformarsi in licenza di insulto.

Abbiamo scelto di rimuovere i commenti denigratori sotto il post dopo averli comunque salvati, affinché la diretta interessata possa valutare eventuali azioni legali nei confronti di chi, con un atteggiamento da veri e propri bulli, ha superato il limite della civiltà.

Questa vicenda ci porta a una riflessione seria sul futuro: sarà necessario valutare misure più ferme e decise nei confronti di chi, sui nostri spazi social, confonde il confronto politico con l’aggressione personale. Ripetiamo: le critiche, anche dure, all’operato di un amministratore sono legittime; gli insulti non lo saranno mai.

Il rispetto è la base minima di qualsiasi comunità democratica. Senza rispetto, non c’è dialogo. Senza dialogo, non c’è confronto. E senza confronto, resta solo il rumore di fondo degli insulti che non saranno mai ammessi.

Il Direttore e la Redazione