TRENTINO – Crolla un seracco sul ghiacciaio della Marmolada, sotto Punta Rocca. E’ successo oggi, domenica 3 luglio. Una valanga di neve, ghiaccio e roccia che nel suo passaggio ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano diverse cordate, alcune travolte. Sei le vittime, otto i feriti e una decina i dispersi, ma il bilancio è ancora provvisorio: i soccorritori sono impegnati nelle ricerche (qui il video del crollo pubblicato dal Governatore del Veneto Luca Zaia).
“Al momento – rende noto il Soccorso Alpino in una nota su facebook – sono stati recuperati 8 feriti, due trasportati all’ospedale di Belluno, uno più grave a Treviso, cinque a Trento, e purtroppo sei persone sono state rinvenute senza vita. Non si sa ancora il numero definitivo di alpinisti coinvolti. Per il rischio di nuovi distacchi, l’elicottero di Trento sta provvedendo alla bonifica dell’area con la Daisy Bell e scongiurare così il più possibile il pericolo per gli operatori. Sul posto gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore, di Dolomiti Emergency di Cortina, di Trento, della Protezione civile della Regione Veneto, dell’Air service center e le stazioni del Soccorso alpino bellunese e trentino”.
Il crollo del seracco è stato causato dalle temperature eccezionalmente alte di questi giorni che non hanno risparmiato nemmeno il ghiacciaio della Marmolada. In vetta, nella giornata di ieri, era stata registrata una temperatura record di 10°.
“Dopo i primi giorni freddi di maggio, dal 10 maggio ad oggi (3 luglio, ndr) i giorni la cui temperatura media dell’aria tra giorno e notte è andata sotto lo zero sono circa 5-6” scrive la Commissione Glaciologica della Sat, la Società Alpinisti Tridentini.
“Nelle ultime settimane lo zero termico ha ondeggiato tra i 4500 ed i 4900 metri sottoponendo le montagne e le masse glaciali a forti stress termici. Non conosciamo le dinamiche del crollo. Spesso le acque di fusione penetrano in profondità nel ghiacciaio e facilitano anche il movimento del ghiacciaio verso valle. L’acqua di fusione ha una temperatura maggiore a zero gradi e una volta che si infila nei crepacci o negli inghiottitoi porta temperatura maggiore nella profondità del ghiaccio aumentando la fusione anche nelle zone più fredde o nelle zone di contatto ghiaccio roccia. La gravità purtroppo fa il resto. I seracchi sono un evoluzione di crepacci e movimento del ghiacciaio, tendono a crollare. Purtroppo un fenomeno cosi intenso e tragico non era facilmente prevedibile“.