Maltrattamenti in una struttura socio-sanitaria, arrestati due operatori

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I Carabinieri hanno portato alla luce uno scenario inquietante

Percosse, arti immobilizzati, umilianti ingiurie e intimidazioni

MILANO – Percosse al viso e al torace, immobilizzazione di braccia e gambe, umilianti ingiurie e riprovevoli intimidazioni. Nella mattinata di oggi, 29 aprile, i Carabinieri del Comando Stazione di Settimo Milanese hanno fatto scattare le manette ai polsi di due operatori sanitari e assistenziali, entrambi italiani, ritenuti responsabili di maltrattamenti, con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno di persone ricoverate presso strutture socio-sanitarie.

Le indagini, avviate dopo la denuncia formalizzata a febbraio dai responsabili della struttura, sono state svolte attraverso le intercettazioni ambientali e la visione di telecamere occulte installate all’interno di alcune stanze della residenza destinata ad ospitare soggetti con disturbi psichici, ed hanno consentito di accertare i comportamenti violenti e lesivi della dignità personale, che andavano avanti dallo scorso gennaio nei confronti di un uomo e una donna (di anni 46 e 38) affetti da autismo infantile e grave ritardo mentale.

Nella mattinata odierna i Carabinieri del Comando Stazione di Settimo Milanese, all’esito della complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Milano.

Le aggressioni, in particolare, si concretizzavano mediante in percosse al viso e al torace e immobilizzazione degli arti; umilianti ingiurie e riprovevoli intimidazioni (“sei una rincoglionita”, “mettiti a dormire rompipalle”, “ti spacco la faccia”).

Le indagini hanno permesso di rilevare la particolare efferatezza delle azioni criminose, idonee a tramutare la struttura sanitaria in un vero e proprio “lager”.  I due operatori sanitari e assistenziali, espletate le formalità di rito, saranno sottoposti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni.