Riciclaggio Italia-Bahamas, sequestrati beni per 4,5 milioni tra Bergamo e Brescia

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MILANO – I finanzieri del Comando Provinciale di Milano, nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, stanno dando esecuzione ad un sequestro preventivo, nei confronti di un cittadino italiano, che sta interessando un compendio di beni del valore di circa 4,5 milioni di euro, comprensivo di 13 fabbricati e 27 terreni ubicati nelle province di Bergamo e Brescia – gran parte dei quali di proprietà di una società di capitali riconducibile al destinatario del provvedimento – nonché del capitale sociale e del patrimonio di una società proprietaria di un’azienda operante nel settore della ristorazione ed organizzazione eventi, concessa in affitto a terzi (non coinvolti).

L’odierna attività rappresenta l’epilogo di una complessa attività di polizia economico-finanziaria di respiro internazionale svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, che ha visto interessato l’uomo, già coinvolto insieme alla moglie nell’operazione denominata “Underground”, in esito alla quale lo stesso è stato definitivamente condannato per i reati di associazione per delinquere, trasferimento fraudolento di valori, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, bancarotta fraudolenta e reati di natura fiscale.

Peraltro, nel prosieguo delle attività investigative, lo stesso, unitamente alla coniuge, è stato altresì condannato, in via definitiva per fatti di riciclaggio, poiché, a seguito di rogatoria internazionale, sono state confiscate somme di denaro per 1,4 milioni di euro, provenienti dai suddetti delitti, ripulite mediante trasferimento su un conto corrente acceso presso un istituto di credito sito alle Bahamas, intestato ad una società di diritto panamense ed alimentato da flussi finanziari provenienti da rapporti bancari svizzeri.

L’ulteriore valorizzazione delle indagini economico-finanziarie nell’alveo della normativa del Codice Antimafia ha consentito di rilevare una sproporzione tra i redditi dichiarati dal soggetto indagato e gli investimenti effettuati nell’arco temporale di manifestazione della pericolosità.