MILANO – Sale l’allarme per le condizioni dell’aria in tutta la regione e Legambiente ribadisce la necessità di interventi più decisi, che vadano oltre l’emergenza.
“Servono scelte di rilancio del trasporto pubblico – afferma il responsabile Trasporti di legambiente Lombardia Dario Balotta – con l’adozione di un’Autority per l’integrazione dei servizi di trasporto e azioni per la riduzione delle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici”.
Non c’è il miracolo dietro l’angolo. Per battere lo smog non bastano, anche se sono le benvenute, poche e scoordinate misure d’emergenza che peraltro ogni anno scattano in ritardo e fanno apparire gli enti locali che le adottano, un’armata Brancaleone.
La salute dei cittadini è sempre più compromessa. Le ferrovie svolgono un ruolo troppo marginale nella mobilità, sono solo 700mila i pendolari usano il treno. Pochissimi se si pensa che nella sola Monaco di Baviera circolano il doppio di pendolari al giorno in treno.
La prima cosa da fare, secondo Legambiente, è migliorare la qualità e l’offerta del servizio di trasporto pubblico: “Va offerto un efficiente servizio pubblico integrato tra autobus e ferrovia in tutte le città e provincie lombarde. Vanno anche potenziati i trasporti extraurbani e tra hinterland e hinterland svolti dagli autobus che invece stanno riducendo il numero delle corse e di conseguenza aumentano anziché diminuire i pendolari costretti ad usare l’automobile”.
“Le aziende di trasporto urbane, extraurbane e Trenord tra loro non dialogano, non hanno obiettivi comuni – continua il responsabile trasporti di Legambiente – Basti pensare che non c’è ancora un biglietto unico integrato valido per tutti i mezzi come in ogni città europea. Il divario di produttività ed efficienza delle aziende lombarde è molto distante dalle medie comunitarie”.
“Da decenni i contratti di servizio sono prorogati senza gara ed il settore vive con modelli di organizzazione carenti e garantiti dall’assenza di elementi competizione. Competizione che invece ha rivoluzionato e rilanciato il trasporto pubblico in tutta Europa negli ultimi trent’anni – conclude Balotta sostenendo che – un piano per il superamento degli impianti di riscaldamento a gasolio deve caratterizzare senza rinvii il prossimo futuro”.