25 anni fa il capolavoro di Marco Anghileri: prima solitaria invernale della Solleder

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Un'immagine di Marco Anghileri al termine dell'impresa
Un'immagine di Marco Anghileri al termine dell'impresa

Cinque giorni di scalata solitaria tra il 14 e il 18 gennaio 2000

Una salita che entrò nella storia della mitica parete Nord-Ovest della Civetta

LECCO – Era il 14 gennaio 2000 quando un Marco Anghileri non ancora 28enne attaccò la mitica via Solleder sulla parete Nord-Ovest della Civetta, in dolomiti. Dopo 5 giorni di scalata e 4 bivacchi in parete con temperature che hanno toccato anche i -20 °C, il 18 gennaio 2000, il fortissimo alpinista lecchese firma la prestigiosa prima solitaria invernale.

Una impresa d’altri tempi che all’epoca destò molto scalpore e successivamente è stata (ed è ancora) d’ispirazione per tantissimi alpinisti. Marco Anghileri, per tutti il Butch, è stato uno dei pilastri della storia recente dell’alpinismo lecchese e non solo, membro del Gruppo Alpinistico Lecchese Gamma è stato un compagno di arrampicata e un esempio per tanti giovani.

L'incontro con papà Aldo che gli era andato incontro durante la discesa
L’incontro con papà Aldo che gli era andato incontro durante la discesa

La Solleder in Civetta è una via dalla lunghissima storia che, ancora oggi, è guardata con molto rispetto. Proprio su quelle rocce Emil Solleder e Gustav Lettenbauer diedero il via  ufficialmente alla storia del “sesto grado”, era il 7 agosto 1925 quando i due alpinisti tracciarono la direttissima sulla temuta parete Nord-Ovest, alta oltre 1000 metri.

Uno scatto durante la dura salita
Uno scatto durante la dura salita

Una impresa, quella di Marco Anghileri, che ebbe una eco importante in tutto il mondo alpinistico, anche perché il suo nome andava ad affiancarsi a quelli di veri e propri mostri sacri dell’alpinismo. Nel 1930 sono Attilio Tissi e Giovanni Andrich i primi i italiani a ripetere la via (settima ripetizione); bisogna attendere il 1952 per la prima ripetizione in solitaria firmata da Cesare Maestri. La prima invernale viene realizzata tra il 28 febbraio e il 7 marzo 1963: nella cordata con Ignazio Piussi e Toni Hiebeler c’era anche il lecchese di Mandello del Lario Giorgio Redaelli. Solo qualche ora dopo in cima arrivano anche Roberto Sorgato, Marcello Bonafede e Natalino Menegus (4-7 marzo 1963) compiendo la seconda invernale al termine di una di quelle vicende che solo la montagna può scrivere. Quasi 40 anni dopo, dal 14 al 18 gennaio, è Marco Anghileri a riportare alla ribalta la mitica parete con la prima solitaria invernale.

(foto tratte la libro “Da solo in inverno” di Marco Anghileri)