LECCO – “Sarà un inverno nella norma in Italia con qualche possibilità in più di episodi freddi, non necessariamente gelidi, rispetto la scorsa stagione. Dicembre dinamico con un alternarsi tra periodi stabili e soleggiati a quelli piovosi. Ci sarà un graduale smorzamento del caldo autunnale con neve a quote medio alte”. Edoardo Ferrara inizia così a spiegare parte dello studio del gruppo di ricerca 3BSeasonal, coordinato dal dottor Francesco Nucera. “Gennaio e Febbraio piuttosto ‘vivaci’ con episodi di maltempo a contrapporsi a fasi più stabili e soleggiate – prosegue – Le temperature subirebbero un generale calo; di conseguenza aumenterebbe la possibilità per episodi nevosi a bassa quota tanto al Centro Nord, quanto al Sud, qui specie in Febbraio”.
L’inverno, un ‘progetto’ che inizia da molto lontano. “Si tratta di scenari perché valutano il comportamento medio di una stagione. Dietro ogni inverno c’è un progetto preparato mesi addietro dagli elementi meteo climatici (anomalie delle acque superficiali dell’oceano, estensione della copertura nevosa, stratosfera); così come il gruppo di ricerca sta già approcciandosi all’Estate 2015. Nonostante tutto il sistema atmosferico si presenta sempre con un comportamento altamente caotico per cui le previsioni stagionali hanno un alto grado di insicurezza”, sottolinea l’esperto.
Gli inverni in Italia sono caratterizzati da episodi; è difficile vedere inverni freddi dall’inizio alla fine. Questo per la posizione geografica dell’Italia. Negli anni 50-70 dominavano le correnti di Tramontana e gli inverni erano mediamente freddi. La fine degli anni 80 e in parte gli anni 90 sono stati caratterizzati da inverni spesso miti, siccitosi e nebbiosi. Gli anni 2012-13, 2011-12, 2009-10 sono stati per l’Europa centro settentrionale gli inverni più freddi e nevosi degli ultimi 50 anni. Negli ultimi anni gli inverni al Sud sono risultati più miti. L’estensione delle copertura nevosa nell’emisfero nord è poi aumentata negli ultimi 30 anni; gli anni con maggiore copertura nevosa ricadono dopo il 2007/08.
Ondate di gelo avvenute spesso a Febbraio. “Ricordiamo quelli storici: 1928-29, 1955-56, 1984-85. Ma anche ondate molto fredde sono avvenute in Febbraio: 1992-93, 2005-06 e 2011-12. Il periodo ‘migliore’ è tra il 10 ed il 15 Febbraio. L’ondata di gelo del 1956 e quella del 1985 sono le uniche ad aver portato le temperature minime sotto i meno venti gradi su alcune città italiane (-20,2°C a Torino nel 1956 e -22°C a L’Aquila e Firenze nel 1985)” – 3bMeteo prosegue il tuffo nel passato, aggiungendo – Dal 1950 si sono verificare 8 ondate di grande freddo, in pratica una ogni 7 anni. In Italia la temperatura più bassa registrata è di -50°C: è accaduto sulle doline del Triveneto nel febbraio 2013 a quota 2600m”.
Ultimi anni, ondate di gelo più frequenti. “Gli episodi di gran freddo degli ultimi anni su Euro Asia e Nord America sono diventati più frequenti. Tali eventi hanno però caratteristica ‘regionale’ e non devono essere associati al riscaldamento globale che è un trend di fondo. Questa situazione è dovuta ad un aumento della frequenza delle alte pressioni in zona polare con conseguente discese di masse d’aria fredda verso le latitudini più basse – concludono da 3BMeteo – Alla base di questo potrebbe esserci da una parte la fusione del ghiaccio artico, dall’altra l’attività solare bassa che inducono una modifica del modello di circolazione invernale”.