LECCO – Ha inforcato la bici alle 4 di martedì mattina per raggiungere il piazzale di Erna e da qui raggiungere il Pass del Fo dove, messe le scarpette, s’è bevuto la Bonatti alla bastionata del Resegone. Da qui è sceso e riprendendo la bici ha raggiunto il rione di Rancio, imboccata la ferrata l’ha poi abbandonata per godersi la Bonatti in Medale. Non contento, tolte di nuovo le scarpette d’arrampicata, ha rimesso quelle da trekking e percorrendo il sentiero del Ger ha raggiunto i Piani Resinelli dove il giorno precedente aveva preparato del materiale e una seconda bici con la quale ha raggiunto l’imbocco del sentiero che va al rifugio Rosalba e una volta raggiunta la Torre Costanza ha ripetuto anche qui la Bonatti; poi è stata la volta dell’Ago Teresina e poi di nuovo a scarpinare per la Grignetta, prima sul sentiero Cecilia, poi sul Cermenati per raggiungere i Magnaghi dove ha terminato il suo omaggio al “Re delle Alpi”, per poi ritornare a valle, riprendere la bici e, proprio in questo momento in cui stiamo scrivendo (ore 22.45), probabilmente aprire la porta di casa posta nel rione di Santo Stefano a Lecco.
Ah, già, ci siamo dimenticati di menzionare il protagonista di questa piccola, grande, impresa che ha voluto essere una sorta di omaggio al grande alpinista Walter Bonatti scomparso all’età di 81 anni nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2011, lui è Marco Anghileri, altro nome noto nel mondo verticale e non nuovo a simili “gitarelle” che sfiorano le 24 ore. Infatti, lo scorso aprile si era cimentato nella “Supercannnnnaleta” come lui stesso l’ha ribattezzata, compiendo in un giorno solo 5 canali presenti in Grigna: Canalone Porta e canalino Federazione (Grigna Meridionale), canale Carbonari (Sasso Carbonari), Canale Ovest (Grignone) e Canale dell’Inglese (Pizzo della Pieve) (vedi articolo); nel luglio del 2012 altra “scampagnata” questa volta con Fabio Valseschini col quale ha ripetuto in 24 ore le 3 vie del Det Alippi (vedi articolo) e prima ancora ebbe modo di rendere omaggio a Riccardo Cassin con le 6C, ovvero ripetendo in 24 ore le sei vie lecchesi griffate appunto Riccardo Cassin.