Cestini colmi di rifiuti e piccole discariche in prossimità dei cassonetti per la raccolta degli abiti usati
Silea ripulisce ma puntualmente i rifiuti ricompaiono: “La grossa partita da giocare è quella culturale”
LECCO – Che la maleducazione e l’inciviltà delle persone sia alla base di tante, troppe, situazioni indecorose relative ai rifiuti in centro città ma anche nelle zone più periferiche è oramai un dato di fatto, molto difficile da contrastare (nonostante le sanzioni). Basta fare un breve giro (noi siamo stati nei rioni di San Giovanni, Germanedo, Castello e Belledo) per accorgersi di cestini pubblici stracolmi di rifiuti domestici, sacchi ‘abbandonati’ accanto ai cassonetti per la raccolta di abiti usati dell’Associazione Humana e della Caritas Ambrosiana, addirittura, in qualche angolo nemmeno troppo nascosto pezzi di mobilio ed elettrodomestici. Piccole ‘discariche a cielo aperto’ che tanto rapidamente vengono ripulite quanto puntualmente si riformano, in un circolo vizioso a cui mettere fine sembra impossibile.
Il tema era stato affrontato un mese fa anche nella commissione sul nuovo contratto per il servizio di Igiene Urbana tra Comune di Lecco e Silea: nel parlare delle novità per avere una città sempre più pulita era emerso il tema dei rifiuti abbandonati, soprattutto presso i cestini e i cassonetti adibiti alla raccolta di abiti usati. Un problema che deriva anche dagli affitti in nero: non avendo la residenza gli inquilini non possono andare a ritirare i sacchi rossi per conferire correttamente i rifiuti indifferenziati.
Alla base della maggior parte delle segnalazioni però c’è la maleducazione: “Chi conferisce i propri rifiuti domestici nei cestini pubblici o in altri luoghi non consoni decide consciamente di non fare la raccolta differenziata, che ricordo essere un obbligo – aveva dichiarato l’assessore all’Ambiente Renata Zuffi – La grossa partita da portare avanti è quella culturale: quando il cittadino capirà che l’indifferenziata è un costo e la differenziata è ricchezza, probabilmente ci sarà una coscienza civile più sensibile e attenta”.
Nel mentre, le sanzioni non mancano: i cestini pubblici sono ‘chippati’ e questo in alcuni casi consente al servizi di accertamento condotto a quattro mani da Silea e Comune di beccare i ‘furbetti’. A inizio luglio i verbali emessi erano già 50 da inizio anno. Chiunque colga infrazioni può comunque segnalare tramite il servizio Urban Click.
Per quanto riguarda i cassonetti per la raccolta dei vestiti usati, l’assurdità delle situazioni di sporcizia che ciclicamente si venivano a creare hanno portato a decidere di spostarle direttamente in altre zone: è il caso di quello in via Valsugana (anche se nel nostro ‘tour’ lunedì pomeriggio abbiamo potuto constatare come in quell’angolo i rifiuti vengano comunque abbandonati), mentre altri verranno dislocati a breve, si cerca la sistemazione definitiva. “Silea raccoglie i rifiuti abbandonati e le associazioni svuotano le campane per la raccolta con regolarità – a commentato l’assessore – il problema è ancora una volta proprio chi lascia i rifiuti”. Già.