LECCO – Si sono riuniti in circa 100 persone, tra tecnici, specialisti, membri dell’amministrazione comunale e studenti, presso il Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano in occasione del Convegno sul Monte San Martino: “Dalla frana del ’69 ai giorni nostri” per commemorare il geologo Luciano Broili, scomparso 20 anni fa (1994).
L’iniziativa, fortemente voluta dall’Ordine dei Geologi di Lombardia e del Friuli Venezia Giulia, ha visto nel pomeriggio di venerdì 10 ottobre susseguirsi una serie di interventi da parte degli specialisti, volti ad inquadrare un fenomeno come quello del dissesto idrogeologico e a darne informazione il più possibile organica. Figura professionale e molto amata, il prof. Broili è stato uno dei simboli degli studi sui fenomeni franosi che hanno interessato il San Martino nell’anno del 1969, quando, nella notte del 23 febbraio una frana si staccò dal monte causando la morte di 7 persone nel quartiere di Santo Stefano a Lecco. Un evento drammatico che tuttavia ha contribuito molto per moltiplicare gli investimenti su progetti di messa in sicurezza del monte. Luciano Broili fu negli anni ’70 consulente presso l’Amministrazione comunale di Lecco e contribuì allo studio dei fenomeni di dissesto che avevano colpito il monte San Martino nel 1969, permettendo quindi di avviare un piano di messa in sicurezza della parte urbana sottostante al monte a rischio ed evitando l’evacuazione di parte della cittadinanza.
Ad oggi il San Martino, presenza con cui tutti gli abitanti di Lecco devono fare i conti come ha dichiarato in apertura dei lavori il sindaco Virginio Brivio, è la palestra scientifica di numerosi studi a livello non solo regionale ma anche nazionale ed internazionale che hanno qui sviluppato e testato modelli per lo studio dell’identificazione dei fenomeni di crollo dei versanti. Ruolo importante quello svolto dal Politecnico di Lecco, che negli ultimi anni ha sperimentato innovative forme di monitoraggio tuttora in corso che possano consentire il controllo a distanza dei fenomeni franosi e, all’occorrenza, l’allertamento degli organi addetti alla sicurezza dei cittadini.
“Un episodio come quello del ’69 – ha commentato il primo cittadino lecchese – ha sicuramente spostato l’attenzione sulla sicurezza e sui modi di preservarla: il tentativo di tenere insieme questa situazione ha una grande valenza tecnico e scientifica ma non bisogna dimenticare di fare informazione poiché tutti i cittadini siano consapevoli delle caratteristiche del territorio in cui vivono. Ammontano a poco meno di 2 miliardi di euro le risorse stanziate dal Governo per fare prevenzione – ha continuato Brivio – ma non sono ancora state spese: questo è inquietante, visto che fenomeni di questo tipo interessano tutta la penisola, basti pensare all’alluvione che ha colpito la città di Genova. Come Comune di Lecco siamo in perenne contatto con la Regione per cercare di svincolare dal patto di stabilità almeno i fondi di carattere preventivo: riazzerare questi fondi e riassegnarli su piani nuovi potrebbe essere una linea di azione.”
Presenti al tavolo dei lavori anche il prorettore del Polo territoriale di Lecco prof. Marco Bocciolone e il presidente dell’Ordine dei Geologi di Lombardia Vincenzo Giovine.
Il convegno si è concluso con la consegna, da parte del Sindaco Virginio Brivio, di un riconoscimento alla memoria del professore Broili alla figlia Maddalena (nella foto sopra in centro).