Sono stati appena aggiornati sul sito di Idrolario, le tabelle contenenti i dati chimici dell’acqua nella città di Lecco.
Dal punto di vista della potabilità, i dati chimici non sono di grand’utilità, ma come ha spiegato il tecnico di Lario Reti, società incaricata da Idrolario per la gestione degli impianti e la distribuzione dell’acqua, Roberto Gnecchi, sono gli unici dati a disposizione, visto che, quelli microbiologici, per una scelta aziendale, sono riservati e vengono in tutti i casi comunicati agli amministratori cittadini soltanto nel caso ci sia qualche anomalia.
Torniamo dunque ai dati chimici presenti nelle tabelle di Idrolario, nelle quali troviamo una serie di parametri che vanno dal Ph dell’acqua alla quantità di calcio, magnesio e potassio che sono presenti nell’acqua.
Inoltre la tabella è suddivisa in zone: corso Promessi Sposi, Lungolario Isonzo, Malnago, Bonacina, Chiuso, Maggianico e Panigada.
Tra i dati più significativi troviamo il residuo fisso, che misura il i sali minerali presenti in un litro d’acqua e ne determina quindi la leggerezza: più il residuo fisso è basso, meno sali minerali ci sono nell’acqua che risultarà quindi più leggera. Dati alla mano, se il residuo fisso è inferiore a 50 mg/l, la nostra acqua sarà minimamente mineralizzata, se il valore oscilla tra i 50 e i 500 mg/lt, l’acqua potrà definirsi oligominerale, mentre valori tra i 500 e i 1500 mg/lt danno alle nostre acque il titolo di mediominerali.
Dalle analisi effettuate a Lecco, quasi tutti i residui fissi si trovano nei parametri delle acque oligominerali (50 – 500 mg/lt), dunque possiamo dire che l’acqua che dai rubinetti dei lecchesi sgorga acqua oligominerale.
Un altro parametro da tenere d’occhio è la durezza, che in tutti i rioni lecchesi supera i 20° f (gradi francesi da non confondere con i gradi Fahrenheit), collocando le acque della città di Lecco tra mediamente e discretamente dure, questo dato è in rapporto diretto con la presenza di calcio nell’acqua che a Lecco risulta essere di circa 50 mg al litro, ma per questo parametro la legge non prevede una tabella comparativa, dunque, l’unico paragone possibile che possiamo fare è con quello le acque di montagna che nella vicina Valsassina raggiunge valori inferiori che si attestano intorno ai 30 mg/lt. Un’acqua particolarmente dura influisce negativamente sui processi di lavaggio perchè richiede quantitativi maggiori di detergente necessari, porta a un infeltrimento dei tessuit ed è dannosa per gli impianti industriali, ma non è il caso dell’acqua di Lecco.
Quindi possiamo concludere che l’acqua dei lecchesi è leggera, povera di sali minerali, oligominerale e lievemente dura per la presenza di calcio.
>>> Tabelle aggiornate della composizione chimica dell’acqua in provincia di Lecco