Come funziona il “ciclo” della plastica in provincia e l’impianto di Seruso
Raccolta del ‘viola’ aumentata del 40% nei comuni lecchesi che usano il sacco rosso per l’indifferenziata
LECCO – C’è plastica ovunque, in ogni ambito della nostra quotidianità: dalle bottiglie d’acqua agli imballaggi per prodotti e alimenti, dagli articoli di uso comune per la casa ai giocattoli per i bambini, dall’arredamento e l’oggettistica di design alle attrezzature per il tempo libero e sport, dall’elettronica all’abbigliamento.
La flessibilità della plastica consente di realizzare prodotti di ogni forma o dimensione e la sua leggerezza, insieme alla sua durevolezza, ne hanno fatto il materiale più diffuso al mondo. Altrettanto grande è la mole dei rifiuti che se ne produce e se abbandonati irresponsabilmente nell’ambiente sono fonte di minaccia per gli ecosistemi e la salute umana.
Grazie alla raccolta differenziata è però possibile dare nuova vita alla plastica e mandarla al riciclo. In provincia di Lecco sono state circa 9,5 mila le tonnellate di rifiuto raccolto nel sacco viola lo scorso anno; non solo plastica ma anche tetrapack, alluminio e lamiera delle lattine.
Il dato è in forte aumento rispetto al 2021, quando erano state 7,2 mila le tonnellate raccolte. Dunque si differenzia meglio, si differenzia di più e l’introduzione del sacco rosso per l’indifferenziato avrebbe dato una spinta decisamente importante a questo processo.
Ce lo dice Silea, azienda pubblica titolare della gestione dei rifiuti in provincia di Lecco: nei 52 comuni lecchesi (286 mila abitanti circa) dove è stato introdotto il sacco rosso, è stato registrato un calo medio del 27% calo dei rifiuti indifferenziati e un incremento del 40% dei rifiuti conferiti nel sacco viola.
Ma dove finisce la plastica differenziata dai lecchesi? La meta della raccolta è l’impianto di Seruso, a Verderio nel meratese, recentemente rinnovato con un importante investimento di oltre 11 milioni di euro (vedi articolo). Istituita nel 1997, la società Seruso vede la partecipazione di Silea (che la controlla con il 66,44% delle quote) insieme alle società brianzole CEM Ambiente (24,24%) e BEA (11,32%).
In Seruso confluiscono i sacchi viola dei cittadini di 189 comuni di diverse province e lo scorso anno l’impianto ha lavorato ben 47 mila tonnellate di rifiuti, la gran parte dei quali raccolti in Brianza (21 mila da CEB e 2,5 mila da BEA e 11 mila da altri operatori). Dalla provincia di Lecco, come detto, sono state 9,5 mila le tonnellate di ‘viola’ conferite a Seruso nel 2022.
L’iter dei rifiuti, una volta giunti all’impianto, inizia con l’apertura dei sacchi effettuata automaticamente da appositi macchinari (per questo motivo sarebbe buona cosa non inserire altri sacchetti pieni all’interno del sacco viola). I materiali conferiti vengono scorrono sui rulli per essere selezionati e suddivisi in base alla tipologia e anche al colore, infine compattati. Per fare questo, sono impiegate sei diverse tecnologie di separazione automatica dei rifiuti, cento nastri trasportatori e quindici separatori ottici che riconoscono le tonalità di colore, infine il personale per controllare che la selezione delle macchine non faccia errori.
L’importanza di questa suddivisione sta nella finalità della lavorazione: creare delle balle di rifiuti plastici della stessa tipologia che sono cedute ai consorzi nazionali di riferimento (Corepla, Cial, Comieco, Coripet, Ricrea, Conip) i quali a loro volta le rivendono alle aziende che si occupano del vero e proprio riciclo della materia, quindi del loro nuovo utilizzo nel sistema produttivo.
Del ‘sacco viola’ che arriva a Seruso, il 51,5% del materiale selezionato è rifiuto plastico, il 19,2% è il cosiddetto Plasmix, fibre meno pregiate composte da una miscela di materiali, l’8,7% dai metalli e il 2,9% dal tetrapak. Lo scarto di lavorazione, ovvero il materiale non recuperabile, è circa il 17,7% e finisce ad incenerimento. Le percentuali sono state fortemente migliorate negli ultimi anni, arrivando a recuperare anche l’alluminio delle cialde di caffè grazie alla collaborazione con due noti marchi del settore.
“Siamo molto soddisfatti per l’incremento che ha avuto la raccolta differenziata in provincia di Lecco, oggi è al 78%. Solo qualche anno fa, nel 2020, eravamo al 70,2%, – ricorda Pietro D’Alema, direttore di Silea. Ci stiamo posizionando sull’economia circolare, ovvero valorizzare risorse e produrre materie prime ‘seconde’ dal riciclo dei rifiuti”.