LECCO – “Una scelta sofferta”. Con queste parole la professoressa Manuela Grecchi, presidente della giuria, ha voluto sottolineare la difficoltà nello scegliere i progetti vincitori. La finale provinciale del Premio Scuola Digitale – una competizione tra progetti di innovazione digitale voluta dal Miur per promuovere il protagonismo delle scuole italiane nell’apprendimento della didattica digitale – ha visto progetti davvero eccellenti, che avrebbero tutti meritato un riconoscimento formale. Le gare, però, prevedono sempre un solo vincitore; anche se, a dire il vero, in questo caso i progetti premiati sono stati due, uno per la provincia di Lecco e l’altro per Como.
La cerimonia si è svolta sabato scorso in sala Ticozzi a Lecco. Dopo i saluti iniziali del Dirigente del liceo Grassi Adamo Castelnuovo, è avvenuta la presentazione dei 7 progetti finalisti, 6 per la provincia di Lecco e uno per Como. I ragazzi avevano a disposizione una manciata di minuti per mostrare un video riassuntivo, fornire un quadro generale del lavoro e rispondere alle domande della giuria, costituita da personalità d’eccezione, ognuna nel proprio settore: Raffaele Cesana, dell’Ufficio Scolastico territoriale; Mattia Sacheli, informatico della FabLab; Lorenzo Pelamatti, ispettore del Ministero; Marinella Maldini, consigliere della Provincia di Lecco; Manuela Grecchi, Prorettrice del polo di Lecco del Politecnico, nonché presidente della giuria; Nicola Parolini, del Politecnico di Milano; Andrea Benassi, di INDIRE; Luca Mazzucchi, del Rotary Club Lecco “Le Grigne”; Lorenzo Goretti, di Confindustria.
I primi a parlare sono stati i ragazzi dell’istituto lecchese Badoni, che hanno presentato il progetto Mercury Glass – smart pal, vale a dire uno specchio smart che, oltre a svolgere le funzioni di uno specchio tradizionale, diventa anche uno strumento digitale: fornisce l’ora, la temperatura, le notizie in tempo reale, eventuali promemoria, il meteo. “L’idea ci è venuta leggendo un verso della poetessa polacca Wisława Szymborska, ‘Ogni specchio per me ha notizie differenti’ “, hanno sottolineato i ragazzi.
Un altro gruppo, sempre del Badoni, ha presentato un progetto legato alla ristorazione, dall’invitante titolo di Bon Appétit. Con questa app il cliente può ordinare e pagare stando comodamente seduto al suo tavolo, mentre il gestore dell’attività può puntare a migliorare il servizio. “Qual è la novità del nostro progetto? Fornire previsioni sull’affluenza e, quindi, sul probabile incasso; inoltre, se emerge che alla clientela non piace un piatto, la app consiglia al gestore di cambiarlo”. Per ora i ragazzi hanno testato i loro algoritmi su altri gestionali, con buoni risultati; dal prossimo anno alcuni ristoranti si sono già fatti avanti per provare il prodotto sul campo.
E’ stata poi la volta del liceo linguistico Manzoni di Lecco, autore di un progetto in collaborazione con Aspoc (Associazione per lo Sviluppo del Potenziale Cognitivo). L’obiettivo è dare un contributo per una scuola inclusiva, in particolare verso chi è più debole e fragile. Si è infatti trattato di tradurre testi scolastici in simboli, in modo che risultino accessibili a ragazzi con problemi cognitivi. Il risultato è stata la creazione di 36 dispense di 7 materie diverse, da distribuire in scuole, biblioteche e ospedali del territorio, ma anche scaricabili gratuitamente come open source. “Il valore aggiunto del nostro progetto è che prima c’erano solo dispense per bambini, di fiabe o temi di evasione in generale, mentre oggi abbiamo dispense di materie scolastiche come storia, filosofia e spagnolo”, hanno spiegato gli studenti. Inoltre, per evitare che tutto resti confinato alla loro iniziativa, hanno già fatto da tutor per altri ragazzi della stessa scuola: “vogliamo a tutti i costi che il progetto continui a vivere e si sviluppi sempre più”, hanno concluso, con una voce carica di emozione.
La palla è passata quindi all’istituto Viganò di Merate, autore di due progetti, entrambi frutto di una positiva esperienza di Alternanza scuola-lavoro con l’azienda Sisco di Vimercate: No more under water e Restyling site layout.
Il primo, No more under water, ha come mission combattere gli allagamenti sulla strada. Nella linea di una città sempre più smart, un sistema di sensori rileva l’allagamento e avvisa le autorità preposte, in modo che l’intervento sia tempestivo ed efficace; inoltre il traffico, in questo modo, potrebbe essere rapidamente dirottato verso altre strade.
Il secondo progetto del Viganò, Restyling site layout, consiste in una strategia di marketing elaborata per amplificare il brand di un’azienda, cercando di strizzare l’occhio alle giovani generazioni. L’idea è nata in relazione ad un contesto locale, ma l’auspicio è che lo schema possa essere replicato su scala più ampia ed in contesti differenti.
L’istituto Villa Greppi di Monticello Brianza ha poi presentato My smart opinion, un sito web e una app Android per somministrazione di questionari di gradimento ai clienti. Si è trattato di un progetto vero, elaborato da 60 studenti di 2 classi quinte e commissionato dall’azienda Apertamente di Monza, che si occupa di indagini di mercato. “Ma il cliente che decidesse di compilare il questionario cosa ci guadagnerebbe?”, ha chiesto un giurato. La domanda ha offerto ai ragazzi l’occasione per fornire ulteriori dettagli e, in particolare, evidenziare come il cliente possa accumulare punti, per acquisti su Amazon o nei supermercati Auchan, dove il progetto sarà funzionante fra un paio di mesi.
Il liceo musicale Grassi, che giocava in casa (ricordiamo che il Grassi è scuola polo del Psd per le due province), ha sorpreso il pubblico presente con Suoni dal mondo, il mondo dei suoni, una Landscape composition finalizzata alla creazione di una vera e propria passeggiata sonora, applicabile – grazie alla sua ampia flessibilità – in contesti di vario genere. I temi del lavoro sono estremamente attuali, l’ambiente e l’interculturalità, e dimostrano come la scuola sia in grado di sensibilizzare gli studenti su argomenti decisivi per il nostro tempo.
Sempre dal Grassi, ma questa volta dal liceo scientifico, è arrivato il progetto di un questionario (elaborato con Google moduli) sul trapianto di organi, su proposta dell’anestesista dottor Valenza. L’obiettivo era sensibilizzare i più giovani sul tema, dato che la maggior parte degli studi statistici si rivolge ad adulti, non alle scuole. Adesso i ragazzi vogliono organizzare un’assemblea di istituto e poi somministrare un nuovo sondaggio, per valutare l’effetto dell’intervento.
Infine è toccato al liceo Galilei di Erba, unico della provincia di Como, che ha lavorato sul delicato tema della sicurezza sul lavoro elaborando un progetto dal titolo Safegrade. Si tratta di un sistema (di accelerometri e giroscopi) anti-ribaltamento per piccoli mezzi semoventi. I ragazzi, che intendono brevettare il progetto, hanno partecipato alla giornata dell’innovazione a Como, nell’ambito del concorso Idea Impresa, in cui hanno vinto il primo premio e hanno ricevuto la proposta di far parte dell’incubatore di start up ComoNEXT.
Al termine delle presentazioni, Stefano Scognamiglio, studente del liceo musicale Grassi, sulla base della sua significativa esperienza ha spiegato ai presenti cos’è un hackathon (vale a dire una “maratona digitale” in cui si confrontano giovani esperti di informatica), quali relazioni si creano tra i ragazzi che vi partecipano e quali sono stati i progetti presentati dai gruppi in cui Stefano ha lavorato: in particolare si è soffermato su Radio network, una web radio che vorrebbe costituire la voce della scuola.
Dopo un difficile esame, la giuria ha scelto un vincitore per le 3 categorie in gara (Prototipi tecnologici e applicazioni, Idee/proposte imprenditoriali in un settore di mercato, Progetti di ricerca), tra i quali è stato poi decretato il vincitore assoluto per Lecco. Nella categoria c1 ha prevalso No more under water, nella c2 My smart opinion, nella c3 Aspoc. Vincitore assoluto per Lecco è poi risultato l’istituto Villa Greppi con My smart opinion, che ha ricevuto il plauso di giuria e platea.