Processionaria e gli espropri del ’70: ora, chi deve intervenire?

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LECCO – Una petizione rivolta al sindaco, all’ASL e alla Provincia di Lecco che ha raccolto quasi mille firme tra i residenti e non solo, per chiedere di debellare la processionaria dai boschi ai piedi del San Martino, nel rione di Rancio.

La “gattapelosa”, come è più comunemente conosciuto questo lepidottero, preoccupa non poco gli abitanti della parte alta del rione lecchese e i frequentatori della zona, perché al contatto con la pelle può provocare al tatto irritazione della pelle e forte prurito, ed molto pericolosa nei confronti di cani e cavalli.

“I peli urticanti entrando in contatto con la lingua dell’animale – ricordano i firmatari della petizione – causano una distruzione dei tessuti cellulari: il danno può essere talmente grave da provocare processi di necrosi con conseguente perdita di porzioni di lingua. Altri sintomi sono: febbre, vomito e diarrea che può essere anche emorragica”.

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Per questo motivo le firme venerdì sono state presentate all’ufficio protocollo del comune e all’ASL e in serata è stata indetta una conferenza stampa in via Paradiso, il punto dove l’infestazione delle processionarie è più evidente.

“Gli interventi devono essere fatti tra settembre e ottobre altrimenti si perde un altro anno” ha ricordato il consigliere comunale Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) che sostiene la raccolta firme. La disinfestazione deve essere compiuta quando gli insetti si raccolgono nei nidi, dopo l’estate, al calare delle temperature.

“Se il Comune non prenderà provvedimenti porremo la questione in consiglio comunale” prosegue Anghileri.

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Un problema che, come sottolineato dai firmatari e dallo stesso Anghileri, nascerebbe dalla piantumazione di numerosi pini marittimi negli anni ’70, ai tempi dei lavori di realizzazione del vallo paramassi, per i quali sono stati compiuti diversi espropri. Sono proprio questi alberi ad essere presi d’assalto dalle “gattepelose” e dai loro nidi ma, secondo quanto denunciato nella petizione, non sarebbe stata chiarito chi, in base agli espropri effettuati, debba intervenire per disinfestare quegli alberi.

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Si legge nella petizione: “Dalla relazione del Consorzio Forestale Lecchese nella relazione riguardante “interventi forestali straordinari di lotta e prevenzione della processionaria del pino nel comune di Lecco ottobre 2014” si segnala che,…..” a seguito dei lavori di realizzazione dei manufatti del vallo paramassi del San Martino e dei frazionamenti ed espropriazioni che hanno interessato numerosi mappali, risulta al momento estremamente difficoltoso risalire ai proprietari delle superfici forestali private e individuare le aree boschive di proprietà del Comune di Lecco; si segnala infatti che le operazioni di espropriazione , avviate negli anni ’70 del secolo scorso, ad oggi non sono state ancora portate a termine”.

“Da questa dichiarazione – proseguono i firmatari – si evince che il Comune di Lecco è inadempiente da decenni per quanto riguarda la definizione dell’esproprio e non può addossare ai soli privati l’onere della bonifica della zona. E’ impensabile che i proprietari di terreni espropriati abbiano collettivamente deciso di piantumare proprio ai lati della strada lungo il vallo paramassi numerosi pini infestati dalla processionaria. Crediamo invece, fino a prova contraria, che la loro presenza sia stata decisa in occasione dei lavori di messa in sicurezza della zona a seguito della frana del 1969. Nonostante i numerosi solleciti da parte dei cittadini residenti che  hanno segnalato l’urgenza di una definitiva soluzione di questo problema  le risposte date dal Comune  dall’Asl e  dalla Provincia di Lecco si sono limitate a palleggiarsi le competenze”.