MILANO/LECCO – Divieto di circolazione per gli euro 3 a partire dall’ottobre 2018 prioritariamente nelle aree urbane con più di 30 mila abitanti. E’ quanto previsto dal nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano.
Il contenuto dell’accordo di programma è stato presentato ai Comuni ieri, martedì 18 giugno, al Tavolo dell’Aria riunito in Regione Lombardia. Tra i primissimi interventi previsti vi è proprio l’istituzione del divieto di circolazione per i veicoli Euro 3 a partire dal 1 ottobre 2018 al marzo 2019 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30. Entro il 1 ottobre 2020 toccherà quindi agli Euro 4 e, entro il 1° ottobre 2025, agli Euro 5. Contestualmente Regione Lombardia e Ministero dell’Ambiente dovrebbero finanziare l’acquisto di veicoli commerciali per 4 milioni di euro.
Le altre iniziative riguardano in particolare la promozione della mobilità sostenibile e dolce, l’utilizzo di auto alimentate con carburanti alternativi, la diminuzione delle emissioni delle centrali a biomassa e l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Le iniziative sono state suddivise in misure temporanee i di 1° e 2° livello. Nel primo livello oltre allo stop degli Euro 3 diesel vi sono ad esempio il divieto di utilizzo di generatori domestici alimentati da biomassa legnosa di categoria inferiore alla classe 3 e il limite di 19° (massimo 20°) per le temperature medie nelle abitazioni e negli esercizi commerciali. Nel secondo il limite di circolazione per i veicoli Euro 4 nella fascia oraria dalle 8.30 alle 12.30.
Seguendo le indicazioni dell’Accordo di Programma per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino della Pianura Padana è stata calcolata una riduzione degli inquinanti come indicato nella seguente tabella:
Questo il commento dell’assessore all’Ambiente del Comune di Lecco Ezio Venturini: “Naturalmente favorevole a tutto ciò che può servire a rendere migliore la qualità dell’aria. Dobbiamo però tenere conto della realtà in cui viviamo in modo che, qualsiasi tipo di azione che adottassimo sia prima cosa efficace e sostenibile e non rimanga solo sulla carta o che non si riveli pura propaganda politica“.
“Il problema è strutturale ed economico – ha spiegato l’assessore – strutturale perché come ben sappiamo gli euro 6 che inquinano il 10 % rispetto ad un euro 3 sono arrivati al limite delle nostre conoscenze tecnologiche nel senso che più di così non si potrà migliorare. Resta una delle l alternative l elettrico che però deve tenere conto del maggiore costo nell acquisto , colonnine di ricarica , ulteriore richiesta di fabbisogni elettrici. Vorrei vedere in quegli agglomerati di Palazzi dove non ci sono parcheggi e box come si potrebbe ricaricare l’auto, o vista l’emergenza elettrica in estate (quando funzionano 4 condizionatori) come si potrà sopperire al fabbisogno di energia elettrica ?( resta da vedere anche con quale sistema di energia pulita si vorrà produrre). Economico perché è vero che la Regione con Ministro metterà 4.000.000 di euro per incentivare i acquisti di nuovi mezzi per le attività commerciali , ma teniamo presente che vi sono circa 170.000 mezzi per cui parliamo di 23 euro cad. circa , inoltre mentre i attività commerciale ha un ammortamento di costi le famiglie oltre che non avere nessun aiuto non hanno nessun tipo di ammortamento . ( nei paesi nordici se hai una auto elettrica non paghi autostrade ecc.) Inoltre vi sarebbe il problema del controllo nel far rispettare la legge . Con quali mezzi o risorse di intende agire”?
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