LECCO – Non dà tregua il problema della processionaria nei boschi alle pendici del San Martino: qua e là appaiono ben visibili i nidi bianchi del lepidottero, pericoloso per l’uomo ed altri animali perché il contatto con i peli urticanti dell’insetto, allo stato larvale, è in grado di provocare una forte reazione allergica.
Per questo già lo scorso anno in tanti, tra residenti e frequentatori della montagna che sovrasta il capoluogo, avevano lamentato la situazione, preoccupati per la propria salute e per quella dei propri cani, che spesso accompagnano gli escursionisti durante le passeggiate. Una raccolta firme per al Comune di risolvere la situazione, proprio lo scorso anno, aveva ottenuto mille adesioni.
Alcuni interventi tampone erano stati effettuati ma bisognava attendere l’inverno per un’operazione risolutrice, quando gli insetti si rintanano nei loro nidi che possono essere così estirpati insieme alla colonia. Ad oggi, però, non sono stati presi ulteriori misure per contrastare il problema che si sta riproponendo con maggiore forza.
A notarlo sono i volontari del gruppo antincendio boschivo di Rancio che nei giorni scorsi hanno effettuato la pulizia della strada del Vallo, che da Rancio porta verso Laorca, notando il numero crescente di nidi dell’insetto che ormai addobbano i pini della zona.
“Già in passato avevamo segnalato la cosa al Comune, facendo presente che la situazione era grave e quest’anno è peggiorata oltre modo – spiega il referente dei volontari , Mario Fusi – Il Comune non può più fare funta di niente perché il problema c’è e sta sfuggendo di mano”.
Del caso se ne sta occupando il nuovo l’assessore all’ambiente Ezio Venturini che deve affrontare innanzitutto un problema di tipo burocratico: “Non si può intervenire a macchia di leopardo deve essere effettuato un lavoro complessivo per evitare che la processionaria continui a nidificare in zona. Alcuni proprietari hanno accettato di effettuare per proprio conto l’intervento, altri invece rifiutano di accollarsi i costi, lamentando il fatto che gli alberi colonizzati dall’insetto erano stati piantati a suo tempo dall’amministrazione pubblica”.
Due le soluzioni possibili con l’accordo dei proprietari: “Il Comune potrebbe prendere in gestione temporanea la strada, via Paradiso, oppure acquisirla, per poter intervenire direttamente. SI tratta di ipotesi su cui stiamo lavorando”.
Potrebbe essere possibile anche il reperimento di fondi regionali per finanziare l’opera di disinfestazione delle piante, attraverso il Consorzio Forestale.