LECCO – Si è svolto oggi, presso il Politecnico di Lecco,il convegno promosso dall’Asl, con la collaborazione degli ordini professionali di Ingegneri e Architetti e il Collegio dei Geometri, dal titolo “La valutazione della qualità dell’aria negli ambienti confinati di vita e di lavoro: un potente strumento di prevenzione”.
I problemi relativi all’inquinamento indoor e più in generale della qualità dell’aria negli ambienti confinati hanno assunto rilevanza su scala mondiale negli anni ’70 in parte con l’adozione delle prime misure per il risparmio energetico.
Se da un lato l’utilizzo di materiali sempre più ermetici per il sistema involucro degli edifici ne ha migliorato il rendimento energetico, dall’altro ha portato ad una riduzione del ricambio naturale dell’aria.
Il conseguente confinamento del vapore e degli inquinanti prodotti dall’uomo, dalle sue attività e dai materiali costruttivi, non sempre controbilanciati da adeguati (sia in termini di progettazione che di gestione) impianti di trattamento dell’aria esterna.
E’ ormai appurato che l’esposizione ad inquinanti può essere associata ad un’ampia gamma di effetti sulla salute tra cui patologie infettive, tossiche ed allergiche.
Al fine di garantire il benessere agli occupanti è fondamentale la corretta gestione degli impianti anche attraverso le evidenze oggettive fornite dai dati analitici delle indagini di monitoraggio ambientale.
“Il Laboratorio di Sanità Pubblica del Dipartimento di prevenzione dell’ASL ha fortemente voluto e promosso questo convegno per affermare come la prevenzione negli ambienti di vita e lavoro costituisce il fondamento di tutte le azioni volte a tutelare la salute e promuovere una sempre migliore qualità della vita – ha spiegato il dottor Antonio Gattinoni, Direttore Sanitario dell’ASL di Lecco – Il congresso di oggi, che ha visto la partecipazione di circa duecento persone, è stata l’occasione per far incontrare diverse professionalità (medici igienisti, geometri, biologi, ingegneri, architetti, chimici …) e permettere loro di confrontarsi sulla qualità dell’aria negli ambienti di vita, un tema spesso sottovaluto che richiede azioni precise ed efficaci non solamente quanto viene rilevato un problema”
Il tema della salubrità degli ambienti di vita rappresenta infatti una realtà complessa che necessita dell’interazione e dell’integrazione di molteplici competenze.
“I relatori dell’Asl di Lecco e Bergamo, del Politecnico di Milano, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Inail, dell’Università di Pavia e di aziende operanti nel settore impiantistico hanno evidenziato le cause di rischio chimico, fisico e biologico per la salute presenti negli ambienti confinanti – ha proseguito il dottor Gattinoni – Hanno inoltre indicato azioni preventive e di risanamento da mettere in atto nella progettazione degli edifici e degli impianti di trattamento dell’aria. Si è sottolineata la necessità di un monitoraggio della qualità dell’aria negli edifici e di una manutenzione e sanificazione corretta e periodica”.
Tra gli interventi della giornata ha suscitato particolare interesse la tematica emergente del controllo qualitativo delle muffe e dei funghi aero dispersi, di cui si stanno indagando gli effetti negativi sulla salute.