Coronavirus, più che raddoppiati i tamponi effettuati a domicilio

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Nelle ultime settimane, sono aumentati di molto i tamponi effettuati a domicilio dalle Usca

Il servizio domiciliare era stato introdotto a fine marzo dalla Regione per gestire a casa i pazienti Covid positivi o con sintomi riferibili al virus

LECCO – Più tamponi a domicilio da parte delle Usca, le unità speciali di continuità aziendale, attivate dalla Regione a fine marzo come funzione di supporto all’attività del territorio per visitare a domicilio pazienti positivi al tampone per Covid o con sintomi riferibili al virus. E’ quanto si sta registrando in questi ultimi giorni a fronte di quella che ormai appare come la seconda ondata di coronavirus.

Il servizio, gestito dall’Ats, sta facendo registrare, in questi ultimi giorni, un volume di attività abbastanza stabile anche se si è registrato un netto incremento dell’attività di esecuzione dei tamponi a domicilio da parte degli operatori di Usca, con numeri che superano i cento tamponi settimanali. Un dato, quest’ultimo, che rappresenta più del doppio dei test effettuati nei mesi precedenti a settembre. Sono 36 in totale i medici, affiancati da 3 figure professionali a supporto, impiegati nelle tre unità Usca allestite nell’Ats Brianza con sede base a Lecco e a Monza.

L’intervento dei medici delle Usca è attivato dal medico di medicina generale o dal pediatra di famiglia nel momento in cui si evidenzia la necessità di una visita domiciliare per un paziente affetto da Covid 19. L’attività dei medici Usca, dotati di tutti gli strumenti idonei per valutare il decorso della malattia come ad esempio il saturimetro per misurare la quantità di ossigeno nel sangue, è rivolta infatti a pazienti Covid positivi dimessi dalle strutture ospedaliere o mai ricoverati con bisogni di assistenza compatibili con la permanenza al domicilio e per la cura a casa di pazienti con sintomatologia simil influenzale, di cui non è certificata l’eventuale positività ma che devono essere considerati come sospetti casi Covid.