Rifiuti, si scrive il futuro di Silea: presentato il piano industriale

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Più servizi ai Comuni, più raccolta differenziata, vendita di biometano e elettricità

Presentato a Lecco il piano industriale 2020-24 di Silea

 

LECCO – Ampliare la gamma dei servizi offerti ai Comuni, sviluppo degli impianti per gestire al meglio tutte le filiere dall’organico alla plastica e alla carta, incrementare la raccolta differenziata e diminuire la produzione dei rifiuti grazie all’introduzione del sacco rosso che già ha dato buoni risultati nelle aree dove è stato introdotto, incrementare i ricavi della vendita di biometano ed energia elettrica, infine una migliore comunicazione al cittadino e partnership: queste sono le azioni strategiche del piano industriale di Silea che guardano al 2024.

Un documento che era già stato presentato ai sindaci dei comuni soci nell’assemblea ristretta di mercoledì e illustrato ieri sera anche in Comune a Lecco, durante i lavori delle riunite commissioni seconda e quinta.

Il direttore di Silea Piero Antonio D’Alema

Tre linee guida (economia circolare, servizi e tecnologie) e una parola chiave (sostenibilità) per guidare il futuro della società pubblica partecipata dai Comuni che oggi si occupa della gestione dei rifiuti sul territorio.

In una prima fase si punterà a potenziare il servizio di raccolta rifiuti, in una seconda fase si aumenterà la gamma di servizi offerti grazie alle modifiche dello statuto societario che consentiranno a Silea di occuparsi, tra le altre cose, anche della raccolta del verde. Infine, nella terza fase, l’azienda cercherà di ampliarsi sul territorio aumentando il numero di soci pubblici e nello sviluppo degli impianti.

Una maggiore differenziazione dei rifiuti dovrebbe comportare una riduzione del loro trattamento e quindi minori introiti da questo settore di attività, che sarebbero compensati dalla vendita di biometano e di energia elettrica prodotta rispettivamente dal sito di compostaggio di Annone Brianza dal 2022 e dal termovalorizzatore di Valmadrera. Uno scenario che dovrebbe consentire di far salire i ricavi complessivi dai 39 milioni di euro del 2019 ai 46 milioni stimati nel 2024. Prospettati investimenti per 21 milioni di euro.

“Le aziende pubbliche non si pongono l’utile economico come obiettivo ma avere una buona redditività consente loro di affrontare il mercato, offrire più servizi e abbattere le tariffe per i propri soci – ha sottolineato Pietro Antonio D’Alema, direttore di Silea e redattore del piano industriale – ma anche se pubblici, siamo un’azienda e dobbiamo guardare alla nostra crescita. Per farlo Silea deve cambiare il suo DNA”

Terzo operatore pubblico in Lombardia

Silea oggi il terzo operatore pubblico in Lombardia (341 mila abitanti serviti) “ed è l’unica con la Secam di Sondrio a gestire da sola un intero territorio provinciale” ha sottolineato D’Alema e gestisce uno dei 13 inceneritore presenti in Regione.

“Credo importante che la gestione del termovalorizzatore sia di un’azienda a interamente pubblica, è un elemento di sicurezza in più dal punto di vista ambientale. Non dobbiamo però vergognarci nel parlare di termovalorizzazione, è un’attività che vogliamo superare ma che dobbiamo portare avanti finché sarà necessario” ha aggiunto il direttore.

 

In cima alla classifica dei gestori pubblici lombardi c’è il colosso A2A che smaltisce il 75% dei rifiuti in regione (il totale è di 2,4 milioni di tonnellate), Silea invece il 4%.

La raccolta rifiuti oggi

Per ora, la produzione di rifiuti resta stabile, sia a livello nazionale che locale: nel lecchese il confronto tra il dato del 2014 e del 2018 fa rilevare un lieve incremento (+1,06%) in linea con l’andamento lombardo (+0,7%).

La raccolta differenziata si ferma al 71% in provincia di Lecco (23° posto in Italia) lontano dal podio occupato da Mantova che taglia il traguardo dell’87% di differenziata. L’obiettivo è incrementarla anche sul nostro territorio.

La spesa media ad abitante per il servizio rifiuti nel lecchese (111 euro) resta comunque sotto i livelli nazionali (170 euro).

Servizi vincolati dagli appalti

Il progetto di ampliare i servizi di Silea verso nuove attività come la raccolta del verde deve fare i conti con appalti già avviati nei Comuni. Lo stesso vale per la raccolta rifiuti, gestita solo per l’8% direttamente dall’azienda (nei comuni del calolziese) mentre la restante parte è appaltata alle aziende Econord, Masciadri, Colombo, Il Trasporto per un totale di 285 addetti.

“Se potessimo fare da soli, saremmo pronti a partire anche domani” ha fatto sapere D’Alema.

Teleriscaldamento

Nella sua relazione in Comune a Lecco, il direttore di Silea non ha mai citato direttamente il progetto di teleriscaldamento che riguarderà il forno inceneritore di Valmadrera e qualcuno tra consiglieri comunali lo ha fatto notare.

Su questo è intervenuto il presidente Domenico Salvadore annunciando l’incontro già fissato per il 29 dicembre con il comitato ristretto di Silea durante il quale sarà illustrato il progetto.

“La decisione sul teleriscaldamento spetta al Cda ma sarà presa ascoltando le volontà dei Comuni soci” ha aggiunto il presidente di Silea.

Il presidente di Silea Domenico Salvadore

Il piano industriale, invece, andrà in votazione a febbraio. “C’è tempo quindi – ha sottolineato Salvadore – per garantire approfondimenti da parte delle amministrazioni comunali”.

“Appetibili per A2A?”

Durante il confronto in municipio sono state avanzate anche perplessità come quella di Giacomo Zamperini (FDI), contrario all’allargamento dei servizi di Silea fuori dall’ambito della gestione dei rifiuti che potrebbe sottrarre spazi alle cooperative che si occupano di reinserimenti lavoratovi, e la critica di Corrado Valsecchi (Appello per Lecco).

“Se c’è una cosa che ho capito molto bene di questo piano è quella di rendersi appetibili sul mercato per A2A”  ha riferito Valsecchi.

“Al contrario – ha risposto D’Alema – questo piano industriale è l’alternativa ad A2A”