Soccorso Alpino, Vitali replica a Lozza: “Regole indispensabili, non burocrazia”

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Sicurezza in Montagna
Luca Vitali, presidente del Soccorso Alpino lombardo (Cnsas)

Pronta risposta del presidente del Soccorso Alpino Lombardo Luca Vitali

LECCO – Non è tardata la risposta di Luca Vitali, Presidente regionale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo, alle dichiarazioni di Franco Lozza (articolo), storico volontario e reporter Rai, che aveva chiesto pubblicamente le sue dimissioni e denunciato una presunta burocratizzazione dell’organizzazione.

In una nota ufficiale, Vitali ha sottolineato l’importanza della riservatezza, dato il procedimento disciplinare in corso nei confronti di Lozza, evitando di entrare nei dettagli specifici delle accuse. “Esigenze di riservatezza mi impongono, vista la presenza di un procedimento disciplinare in atto a carico del signor Lozza, di non entrare nel merito delle sue dichiarazioni – spiega il presidente Vitali – Tuttavia la sua lamentela circa la burocratizzazione del soccorso alpino dimostra come il signor Lozza non abbia pienamente compreso lo spirito della nostra struttura e le norme che ne sono presidio e fondamento. Infatti tutto il nostro assetto normativo nasce dall’esigenza di salvaguardare e tutelare proprio quel rapporto fiduciario a cui si riferisci lo stesso Lozza, patto che è l’anima e la
base dell’attività del soccorso alpino e speleologico”.

Il Presidente ha colto l’occasione per chiarire alcuni punti fondamentali riguardo alle critiche mosse da Lozza.

“Le lamentele di Lozza circa la burocratizzazione del Soccorso Alpino dimostrano una mancata comprensione dello spirito della nostra struttura e delle norme che la regolano,” ha dichiarato Vitali. “Il nostro assetto normativo è stato concepito per salvaguardare e tutelare il rapporto fiduciario, che è l’anima e la base dell’attività del Soccorso Alpino e Speleologico”.

Vitali ha spiegato che i soccorritori, spesso impegnati in operazioni pericolose per salvare vite umane, devono poter contare l’uno sull’altro. “Le norme statutarie, regolamentari e disciplinari, stilate a livello nazionale, mirano a garantire l’armonia e lo spirito di fiducia reciproca all’interno delle squadre,” ha aggiunto. “Queste regole non sono una semplice burocrazia, ma un presidio indispensabile per il buon funzionamento del servizio”.

Il Presidente ha anche risposto alle accuse di Lozza riguardo alla sua sospensione e all’uso del suo status di volontario per scopi giornalistici. Vitali ha sottolineato che agire come reporter/giornalista senza un mandato esplicito, sfruttando la posizione di soccorritore, crea una situazione di privilegio ingiusta nei confronti degli altri volontari e compromette il diritto di cronaca e la riservatezza necessaria in tali operazioni.

“È significativo che Lozza si definisca soccorritore storico ma enfatizzi solo i suoi servizi televisivi, piuttosto che i soccorsi effettivamente prestati,” ha osservato Vitali. “Questo atteggiamento è lontano dallo spirito fiduciario su cui si basa la nostra struttura.”

Vitali ha infine ribadito l’intenzione di tutelare l’immagine e il buon nome del Soccorso Alpino Lombardo, respingendo con indignazione le accuse di Lozza. “Ci riserviamo ogni azione legale necessaria per proteggere la nostra associazione da ingiuste e infondate illazioni,” ha concluso il Presidente.