Nuovo Ponte di Paderno, in tanti alla serata del Comitato: “Lontano dal San Michele”

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Gremito l’oratorio di Verderio ieri sera, martedì, per l’assemblea pubblica promossa dal Comitato Cittadini Ponti

Condivisa l’istanza di non realizzare il nuovo ponte di Paderno affiancato al San Michele

VERDERIO – Lontano dal San Michele e dai centri abitati dei Comuni della cintura intorno. Soffiavano venti verso sud ieri sera, martedì, in oratorio a Verderio durante l’assemblea promossa dal Comitato Cittadini Ponti per ragionare e riflettere in maniera condivisa sul dibattito pubblico in corso per la realizzazione del nuovo ponte di Paderno.

Intitolata emblematicamente “Sì al Ponte, ma al posto giusto”, la serata ha visto partecipi tantissimi cittadini desiderosi di ricevere informazioni e capire lo stato dell’arte in merito a un progetto che sembra aver preso, anche a fronte della prossima nomina di un commissario ad hoc, una forte accelerazione negli ultimi mesi.

Un tema sentito visto che ben prima delle 21 sono state riempite tutte le sedie posizionate nello spazioso salone oratoriano tanto che qualcuno si è dovuto accontentare di accomodarsi per terra o nel cortile alla ricerca (vana) di un po’ di aria fresca.

La consigliera Iris Corberi e i portavoce del Comitato Raffaela Lamberti e Angelo Mandelli

L’incontro si è aperto con l’excursus effettuato da Angelo Mandelli e Raffaela Lamberti a nome del Comitato sui tre scenari ipotizzati da Rfi per la costruzione del nuovo viadotto, ferroviario e stradale, che dovrà scavalcare l’Adda.

Proposte che, senza troppi giri di parole, sono state definite “affrettate, pilotate e senza lungimiranza”, riscontrando in ciascuna forti criticità. Lasciando perdere l’ipotesi 2, ovvero del ponte viario a Imbersago, giudicata di fatto assurda e senza senso, il Comitato ha ribadito che lo scenario 1, ovvero di un doppio ponte in stretto affiancamento a quello attuale, comporterebbe un devasto a livello ambientale nella Valle dell’Adda, portando anche un aumento, stimato nel triplo, del traffico, anche pesante, nei Comuni posti lungo la sponda ovest dell’Adda. “E’ dal 2021 che proponiamo di posizionare il nuovo ponte nel corridoio in zona Paradiso tra Colnago e Medolago. E siamo in sintonia con qualsiasi soluzione punti a preservare il più possibile il territorio e la sua vivibilità” hanno concluso ricordando anche la raccolta firme promossa su Charge.org per difendere il San Michele e il cono visivo che da lì si proietta sulla Valle dell’Adda.

ponte paderno
Il nuovo ponte di Paderno nello scenario 1 previsto da Rfi

A rincarare la dose di contrarietà alle soluzioni finora individuate da Rfi e di fatto supportate da Regione, la consigliera di maggioranza di Verderio Iris Corberi: “E’ probabile che il nuovo ponte, così come disegnato, sarà molto efficiente, ma le nostre strade non sono pronte a sostenere questo traffico. Siamo stati tacciati in questi anni di dire solo di no o di non volerlo nel nostro giardino. Ma non è vero. Diciamo sì al ponte, ma al posto giusto, rimarcando che l’affiancamento al San Michele non funziona perché passeremo a 18mila mezzi a giorno contro i 5.700 attuali di cui 2.300 tir”.
Anche per Corberi bisogna andare a cercare la soluzione più a sud, rispolverando il tracciato previsto nella tratta D, poi stralciata, della Pedemontana.

Matteo Baraggia

Presente in sala, insieme a molti altri colleghi sindaci dei territori interessati al nuovo ponte, il primo cittadino di Aicurzio Matteo Baraggia che ha iniziato il suo lungo discorso proiettando una video intervista a un responsabile di Italcementi relativo alle attività svolte nello stabilimento di Calusco. “Siamo già circondati da inceneritori, non trasformiamoci nella pattumiera d’Europa” l’esordio, vibrante, seguito poi da una domanda, che è rimasta il pungolo della serata, ovvero se in ballo vi sia davvero la realizzazione del nuovo ponte San Michele o della variante della gronda nord est Milano.

Con l’ausilio di documenti e dati di Rfi e Confidustria, reperiti in rete, Baraggia ha chiarito come la questione del nuovo ponte di Paderno vada inserita in un contesto più ampio che si intreccia con gli scenari di sviluppo del trasporto su ferro a livello sovranazionale. “Per questo sostengo che il nuovo ponte è un problema ferroviario e viario che ci tocca molto da vicino soprattutto per ciò che ne conseguirà. E per questo è altrettanto fondamentale non dire di no, ma arrivare a un sì fatto bene”.

Un percorso non certo affrettato quello indicato dal sindaco di Aicurzio pronto a sostenere la necessità di tenere in vita il San Michele fino a prova di perizia, certificata e asseverata, che dimostri il contrario, cosi da portare avanti nel frattempo lo studio e la realizzazione di un ponte, ferroviario e stradale, tra Bottanuco e Colnago, sfruttando le gallerie naturali qui esistenti.

Gianpaolo Torchio

Gli ha fatto eco il collega di Paderno Gianpaolo Torchio che, chiarendo come molte considerazioni espresse da Baraggia siano condivisibili, ha ribadito quanto espresso lunedì durante il sopralluogo della Commissione Territorio regionale: “Riprendiamo in mano il progetto di riqualificazione del 2016, ridimensionato dalla Sovrintendenza per tutelare il bene monumentale del San Michele, che prevedeva il traffico auto a 70 km/h e quello dei treni a 50 km/h e chiediamo alla Sovrintendenza se sia meglio il nuovo doppio ponte in affiancamento al San Michele” ha chiosato Torchio, rimarcando il peso politico esercitato finora dalla Regione sull’argomento.

Il sindaco padernese ha però messo in guardia tutti da un rischio, ovvero quello di sottovalutare le esigenze di mobilità dei territori, quelle sì non confinate esclusivamente nella bergamasca.

Quanto al dove posizionare il nuovo ponte viario, ha confermato l’interesse per la proposta a sud individuata dall’architetto Andreotti, ribadendo anche le preoccupazioni di portarsi in casa il via vai di treni merci connesso a un eventuale passaggio della gronda nord est da Paderno e Calusco.

Nel dibattito si sono inseriti anche i rappresentanti dei Comitati sorti nella Bergamasca come il Comitato nuova mobilità isola bergamasca, convinto della necessità di soluzioni integrate che vadano dalla bici all’aereo e del gruppo Isola in movimento con la proposta mediana di realizzare solo un ponte ferroviario in affiancamento al San Michele, lasciando il vecchio ponte solo per la viabilità locale mentre da Solza si è alzata la voce dell’assessore all’Ambiente Attilio Agazzi pronto a evidenziare come il problema della manutenzione del San Michele sia reale.

La portavoce del Comitato Quartiere Ponte di Calusco

Spazio anche per un breve botta e risposta tra una rappresentante del Comitato Quartiere Ponte, preoccupato dall’abbattimento di una decina di case previsto dallo scenario 1 di Rfi e il sindaco di Verderio Danilo Villa. Quest’ultimo infatti lunedì in Municipio a Calusco aveva sonoramente bocciato la proposta del sindaco di Sotto il Monte Denni Chiappa di un ponte poco più a sud dell’attuale: un no di cui il comitato caluschese ha chiesto conto, ritenendo probabilmente la proposta un buon compromesso. “E’ una soluzione inaccettabile perché riverserebbe tutto il traffico nel centro di Verderio. A Chiappa ho subito detto che sarebbe stato molto più elegante informarmi prima su una proposta fatta a casa d’altri”.

Il sindaco Fabio Vergani

In conclusione di serata, ha preso parola anche Fabio Vergani non tanto come sindaco di Imbersago, bensì come presidente della Conferenza dei sindaci del Meratese: “I Comuni cosiddetti di seconda fascia stanno lavorando a un documento congiunto che sposi le istanze e le esigenze dei Comuni della cintura intorno al ponte. E’ necessario e fondamentale farsi trovare uniti, ben sapendo che qui il giardino è di tutti”.
Un auspicio ribadito anche dai portavoce del Comitato Cittadini Ponti: “Dobbiamo arrivare a una proposta unita, condivisibile e imprescindibile che sposti il ponte a sud del San Michele”.