Attenzione: catene
e cavi malridotti lungo
i sentieri lecchesi

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LECCO – Se le guide alpine nei giorni scorsi, come riportato dall’ultimo bollettino diramato dalla Casa delle Guide di Introbio, hanno sistemato i cavi rotti nel canale nord della via normale alla Grigna settentrionale e sulla cresta nord est (percorso invernale dai Comolli), la situazione in alcuni degli altri sentieri attrezzati che si snodano sulle nostre montagne non sembra sia la stessa. Infatti alla nostra redazione sono giunte alcune immagini con relative descrizioni che mostrano come lungo alcuni tratti impegnativi di diversi sentieri vi siano cavi e catene decisamente non in buono stato.

Una carrellata di immagini che oltre a evidenziare lo stato dei fatti, in certo qual modo mette in guardia tutti gli escursionisti che frequentano le montagne lecchesi, soprattutto quelli meno esperti.

Lungo il sentiero Direttissima in Grignetta per esempio, una fune che molto probabilmente si è rotta, è stata arrotolata alla bene e meglio e lasciata in bella vista agli escursionisti di passaggio. Certo non un bel vedere sia per una questione estetica ma anche per l’idea di poca cura dei sentieri che se ne evince, senza ovviamente dimenticare l’aspetto principale ovvero che in quel punto critico non vi è più un ancoraggio di sicurezza. All’inizio del sentiero Giorgio, sempre in Grignetta, un cavo di circa 50 metri è stato tolto e a quanto risulta non più ricollocato.

Cambiando zona, anche lungo il frequentatissimo Canalone Bobbio sul Resegone la situazione non è delle migliori, come dimostra la foto sopra in cui un ancoraggio in cui dovrebbe scorrere la catena è pressochè rotto.

Tornando di nuovo in Grignetta nella val Scarettone, l’usura, ma soprattutto il “lavoro” di neve e ghiaccio hanno rotto la guaina della fune scoprendo l’anima in ferro decisamente insidiosa per chi l’afferra alla ricerca di un appiglio sicuro…

Insomma, è evidente che chi di dovere è chiamato a inervenire in modo rapido e tempestivo, quanto meno per individuare tutti i punti critici esistenti e quindi ripristinarli come si conviene al buon padre di famiglia. Del resto, se è vero che soprattutto in montagna la sicurezza non è mai troppa, sarebbe opportuno fare in modo che “nascano” nuove insidie per chi la frequenta, anche perchè la carrellata con immagini che testimoniano la situazione continua…