MILANO – Dopo il successo della prima edizione, torna il corso di formazione dedicato ai gestori dei rifugi Cai e non solo “Conoscere le problematiche igienico sanitarie e l’utilizzo in emergenza del defibrillatore semiautomatico”.
Totalmente gratuito il corso ha l’obiettivo di fornire competenze che agevolino e semplifichino la professione dei rifugisti secondo gli ultimi dettami delle leggi nazionali e regionali. Il progetto è un’iniziativa del Cai Regione Lombardia, finanziata dal Cai Nazionale e dal Cai Regione Lombardia e organizzata dalla Commissione Rifugi ed Opere Alpine e dalla Commissione medica del Cai Lombardia.
Il progetto è stato pensato e voluto dal Cai per aiutare i propri rifugisti ad assolvere i compiti della loro professione, al giorno d’oggi sempre più complessi e in costante rinnovamento. Alleati e partner, i gestori sono infatti il volto del Cai di fronte ai frequentatori delle strutture alpine.
Il primo corso formativo per i rifugisti si è svolto in Valsassina tra novembre e dicembre 2016: le iscrizioni, provenienti da diverse regioni d’Italia, sono arrivare numerosissime, tanto che non è stato possibile accoglierle tutte e qualcuno è rimasto escluso dalla prima edizione del progetto. Anche per questo il Cai Lombardia ha voluto organizzare una seconda edizione, che si terrà questa volta in Valcamonica, a Capo di Ponte, in provincia di Brescia. L’idea poi è che il corso di formazione possa in futuro essere riutilizzato anche in altre regioni italiane per formare il “rifugista Cai”, professionista della ricezione turistica, ma anche divulgatore dei valori del Club Alpino.
Come nella prima edizione, il corso sarà diviso in due moduli indipendenti, per un totale di 3 giornate di studio che si terranno tra febbraio e marzo 2017 tutte e tre presso l’Auditorium Cittadella della Cultura, (Via Guglielmo Marconi 2, Capo di Ponte).
Il primo modulo si terrà sabato 18 febbraio in un’unica giornata e tratterà Tematiche igieniche sanitarie relative alla somministrazione di cibi e bevande nei rifugi. La lezione, pur rispettando i requisiti della direttiva Haccp, avrà un taglio estremamente pratico con l’analisi puntuale delle problematiche tipiche del rifugio: rischi nella produzione e nella stagionatura dei prodotti caseari, conservazione degli alimenti freschi, responsabilità del rifugista e responsabilità del produttore, ecc. Si farà un ripasso delle problematiche specifiche per i rifugi, come la mancanza di energia, le difficoltà di trasporto, la qualità e disponibilità dell’acqua, a cui seguirà un’approfondita disanima delle opportunità ereditate dalle normative emesse in occasione di EXPO, riguardanti la somministrazione di prodotti locali e della selvaggina. Da ultimo si affronteranno i problemi tecnici e normativi relativi al ciclo delle acque in particolare su come affrontare correttamente l’utilizzo di acque non provenienti da reti idriche controllate.
Il secondo modulo è “Emergenze sanitarie nei rifugi alpini e Basic Life Support and Defibrillation” (BLSD), diviso in due giornate di lezioni pratiche. La prima è in programma sabato 4 marzo e si svolgerà con un percorso “a stazioni”, dove in ciascuna postazione i partecipanti potranno simulare tecniche e pratiche di primo soccorso su diverse patologie. Gli argomenti trattati infatti, saranno incentrati sulle manovre salvavita fondamentali, partendo da casi che possono effettivamente accadere in un rifugio. La seconda, che si terrà sabato 11 marzo, sarà invece sull’utilizzo del defibrillatore semiautomatico. Il modulo, tenuto in collaborazione con un Cefra (Centro di Formazione Regionale Accreditato), individuato in Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), porterà a conseguire l’attestato regionale per operatore laico BLSD con relativa iscrizione all’apposito elenco di persone abilitate all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico.
Il corso è aperto a tutti: gestori dei rifugi Cai, dei rifugi privati, ma anche a chi rifugista non è e semplicemente ambisce a diventarlo. I rifugisti possono iscriversi a uno dei due moduli oppure ad entrambi, la partecipazione al secondo però sarà limitata per ragioni di rapporto insegnati/allievi a 48 iscritti, e in caso di maggiori richieste verrà data la precedenza ai rifugisti Cai.
Le richieste di partecipazione devono essere inviare all’indirizzo rifugi@cailombardia.org indicando nome, cognome, età, numero di telefono, email, Comune di residenza, professione, nome del rifugio gestito, in caso l’iscritto sia già gestore, e la sua ubicazione.