PATAGONIA – “Il brutto tempo e le condizioni pessime sono banali scuse per uomini non motivati. Cumbre Cerro Torre!”.
Il Cerro è stato conquistato! Sono queste le prima parole scritte dell’alpinista Tommaso Lamantia, 35 anni di Varese, in Patagonia assieme a Giovanni Giarletta, per tutti “Charly”, 37 anni di Lecco vice capo stazione della Stazione Grigne del Soccorso Alpino di Lecco e Manuele Panzeri, 46 anni di Ballabio, Guida Alpina, anche lui volontario del Soccorso nonché membro del Gruppo Gamma.
L’impresa dei tre, partiti dall’Italia il 29 dicembre diretti in Patagonia con l’obiettivo di conquistare il mitico Cerro Torre ripercorrendo la via aperta dai Ragni di Lecco nel 1974, è riuscita. La vetta è stata raggiunta ieri, venerdì, dopo due giorni in parete e un bivacco poco sotto la cima.
“Per me è stato epico – prosegue il messaggio ‘telegraifco’ di Lamantia – Due giorni in una truna con tempesta, tre giorni di scalata con bivacco a 30 metri dalla cima seduti senza nulla. Otto ore di discesa all’inferno nella tempesta e per me senza dormire da due giorni. 40 km a piedi di rientro perché domani ho il volo. Panzeri e Charly stanno bene e stanno riposando… adesso crollo”.
Un grande exploit per gli alpinisti lecchesi e il compagno varesino, con quest’ultimo già sulla via di casa mentre Panzeri e Giarletta proseguiranno la loro permanenza in Patagonia, forse riservando ancora qualche sorpresa.
“Siamo soddisfattissimi e contenti – fa sapere il presidente dei Gamma Giovanni Spada – Nonostante i problemi iniziali con un bagaglio non arrivato a destinazione e poi il maltempo a complicare le cose ce l’hanno fatta”.
Grandi sorrisi anche per i Volontari del Soccorso Alpino: “Sono stati eccezionali. Grandissimi”, sintetizza il capo stazione Giuseppe Rocchi.