Il maltempo cambia i piani dei Ragni in Patagonia

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fabio_palmaLECCO – Come spesso accade la sorte ha dato il suo contributo a sparigliare le carte e a cambiare i progetti con cui era partita la spedizione patagonica dei Ragni Matteo della Bordella, Luca Schiera, Luca Gianola e dei loro compagni.

Dopo il primo approccio al Fitz Roy per il tentativo in libera sulla via dei Ragni il meteo sembra essersi messo al peggio e il team ha elaborato strategie alternative.

“Nelle spedizioni alpinistiche con grandi obiettivi la fortuna recita sempre un suo ruolo – spiega il presidente dei Ragni Fabio Palma – Non è facile avere 3-4 giorni consecutivi di bel tempo, senza vento forte, in Patagonia, condizione necessaria (ma non sufficiente!) per ripetere, pulire, e provare la scalata in libera della via dei ragni sulla Est del Fitz Roy.  La decisione di Matteo e Luca di scendere, con davanti un giorno e mezzo di bel tempo, perchè Silvan non stava bene e la sua ritirata insieme a Pascal sarebbe stata pericolosa, non deve essere stata facile, ma io l’ho compresa, perchè un grande risultato alpinistico non deve comunque passare sopra una sana dose di umanità”.

Nei giorni successivi sembrava potesse esserci una finestra di bel tempo ma le previsioni sono cambiate… “Garibotti sconsiglia di andare su vie difficili, e dopo ore di riflessioni le decisioni dei nostri ragazzi sono state queste: Luca Schiera, Luca Gianola, Pascal e Silvan andranno sulla via dei ragni, al Torre, che essendo una via di ghiaccio si presta anche ad essere affrontata con freddo, cielo coperto, ed eventualmente tempo a rischio – prosegue Palma –  Matteo Della Bordella, invece, ha deciso comunque di tentare la Est del Fitz Roy: e proverà con Tobias Wolf, il fuoriclasse tedesco (non ignoto ai Ragni, visto che è l’unico ripetitore di alcune nostre vie e nel 2014 ha stupito Yosemite con una grande performance) che da giorni, come tutti, scalpitava nell’attesa del bel tempo. Si diceva, a tavolino, che bisognava essere in 4 e con 4 giorni di bel tempo per provare seriamente il triplo progetto (ripetere, ripulire delle scalette, provare la libera), anche perchè mentre una cordata scalava, altri due dovevano issare la portaledge e pulire delle scalette. Ora probabilmente Matteo e Tobias, approfittando del primo tentativo che comunque è arrivato a 750 metri ripulendo fino a lì, tenteranno di andare su il più veloci possibili, credo senza portaledge, nella speranza di riuscire ad arrivare di nuovo a quell’altezza e che da lì in poi la parete offra qualche piccolo punto di bivacco. Nel frattempo sono felice per Luca Gianola, che in 23 ore non stop si è “battezzato” in Patagonia con la ripetizione della Voie des Bénitier al Mocho. C’erano giusto 24 ore di bello, e Luca non ha avuto indugi. Nuovo ragno, nuovo salitore patagonico”.