La nuova via segna la rinascita della falesia Picètt al San Martino
A rendere possibile questo recupero anche il contributo del lecchese prof. Valerio Albisetti
LECCO – A due passi dal cuore di Lecco, sulle pendici del San Martino, è tirnata a splendere la falesia Picètt. La parete d’arrampicata sopra Rancio è tornata sotto i riflettori grazie a un intervento di bonifica, pulizia e, soprattutto, all’apertura di una nuova via.
La falesia, parte delle Placchette di destra del San Martino, era finita nel dimenticatoio dopo gli interventi effettuati tra fine 2020 e inizio 2021 da Tommaso Garota, Guido Buratti e Francesco Bonacina. Allora si era intervenuti con una chiodatura essenziale – solo soste a fix-catena-moschettone e qualche chiodo “trad” – e una profonda pulizia della vegetazione, rimuovendo sassi e blocchi instabili. Poi, il tempo e l’incuria avevano preso di nuovo il sopravvento.
La svolta è arrivata il 15 giugno 2025, quando Bruno Riva, tecnico volontario del Soccorso Alpino stazione Valsassina-Val Varrone, ha tracciato insieme all’amico e socio CAI Calco, Sergio Cantù, una nuova linea interamente a fix. Nasce così “La scrittura di Valerio”, un itinerario che si insinua tra due vie trad esistenti – Pilastro Spezzato e Dolce Vita – e si sviluppa per circa 40 metri, diviso in due tiri di corda con grado IV°+/5°. La prima sosta è collocata a 20 metri, anch’essa attrezzata con fix-catena-moschettone.
L’inaugurazione della via ha riacceso l’interesse per l’intero settore Picètt, da tempo abbandonato. Le tracce del tempo erano evidenti: “La vegetazione dal 2021 in poi aveva ripreso il suo spazio”, raccontano i protagonisti. È quindi partita una nuova fase di sistemazione, con interventi di pulizia approfondita e bonifica della roccia anche sulle vecchie vie Trad e Non.
Nove sono gli itinerari presenti nel settore, tutti da percorrere con protezioni veloci come friends e dadi, nel pieno spirito dell’arrampicata tradizionale. Tuttavia, a fianco delle vie storiche si affianca ora un tocco di modernità, con la creazione di alcune varianti a fix, e la sostituzione dei vecchi cordoni annodati nelle clessidre, sempre lasciando intatte le linee di salita originali.
A rendere possibile questo ritorno alla luce è stato anche il contributo del prof. Valerio Albisetti, lecchese, che ha sostenuto l’intervento in qualità di sponsor. Ed è proprio a lui che è dedicata la nuova via: un gesto che lega la passione verticale alla memoria, e il futuro dell’arrampicata lecchese alla sua tradizione più autentica.

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