Una giornata spettacolare per la montagna: inaugurate le “nuove” ferrate

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Dopo tanta attesa i tre storici itinerari vengono restituiti alla città più sicuri e con lo stesso fascino

“Oggi si apre una nuova pagina per Lecco: progettare il rilancio delle nostre montagne”

LECCO – “Ghe l’em fada” (ce l’abbiamo fatta). Sta tutta in questa semplice espressione pronunciata alla fine dell’inaugurazione da un “vecchio Gamma” (Robi Chiappa) la soddisfazione per essere riusciti, tutti insieme, a ridare qualcosa di importante alla montagna, alla città e a tutti gli appassionati.

Sono state ufficialmente inaugurate questa mattina, sabato 19 marzo, davanti a un folto pubblico, le ferrate Gamma 1, Gamma 2 e Medale, oggetto nei mesi scorsi di un importante lavoro di messa in sicurezza costato qualcosa come 300.000 euro per la maggior parte finanziati da Regione Lombardia.

Un percorso lungo e complicato che enti e associazioni lecchesi hanno affrontato “in cordata”. Era il 2019 quando Gruppo Alpinistico Gamma (ferrate Gamma 1 e 2) e Alpini Monte Medale (ferrata del Medale) furono costretti a chiudere i tre bellissimi itinerari attrezzati poiché, dopo anni, non erano più in grado di soddisfare le nuove normative in materia di sicurezza e avevano bisogno di una revisione completa.

Da lì è cominciata l’interlocuzione con le istituzioni, la ricerca di fondi (si è subito capito che servivano somme importanti), i progetti per ridare al territorio ferrate sicure. Un percorso che, a pensarci oggi, sembrava impossibile e invece istituzioni, associazioni, aziende, privati hanno fatto tutti la loro parte, ognuno ha realizzato il suo piccolo pezzetto di strada, fino all’inaugurazione di questa mattina.

Non si poteva non parlare di cordata, la stessa a cui si sono simbolicamente legati per la foto di rito tutti i vari attori di quello che oggi, a tutti gli effetti, possiamo considerare un successo collettivo e, perché no, un metodo di lavoro che, ormai è dimostrato, consente di superare personalismi e divisioni, per concorrere al bene di Lecco, della montagna e di tutti quelli che la frequentano.

Cosa non da poco, insomma. E quella di stamattina non poteva che diventare una grande festa con le voci del Coro Grigna e del Coro Alpino Lecchese che si sono elevate all’unisono per consacrare un momento importante ma soprattutto molto atteso.

Il presidente Gamma Riccardo Milani

Il presidente dei Gamma Riccardo Milani

E’ l’estate del 1978 quando 14 alpinisti hanno un’idea visionaria: una via ferrata che salisse il Pizzo d’Erna. L’idea viene condivisa e fortemente sostenuta da due grandi nomi come quelli di Carlo Mauri e Walter Bonatti che in più occasioni vanno a studiare il percorso di questa ferrata. La cordata si mette all’opera, tutti i materiali vengono portati a spalla. Il cantiere si sviluppa tra il 23 settembre e il 23 dicembre 1978: 3000 ore di lavoro, 600 metri di funi e catene, 160 metri di scale, 350 chiodi e altrettanti fori, 5000 chili trasportati a spalla da questi amici e dai loro famigliari durante i week-end. Oggi, pensando a cosa è diventata la ferrata Gamma, possiamo dire che quella fu un’intuizione futuristica. Uno sforzo enorme e una forza di volontà esemplare diedero vita a una delle più belle ferrate delle alpi per quei tempi”.

“Numeri che però non dicono tutto perché la differenza la fecero le persone, l’amicizia, lo spirito di cordata, la tenacia, lo spirito di gruppo e il senso di appartenenza a una comunità alla quale veniva fatto un dono. Oggi come allora, 43 anni dopo, la differenza l’hanno fatta le persone: una grande cordata ha ripetuto questa magia. Un progetto di riqualificazione cominciato il 21 luglio 2019 con la triste chiusura delle nostre ferrate a seguito delle nuove normative emesse. Quella sera ci siamo guardati in faccia e l’unica certezza era che non potevamo mollare. Questa speciale inaugurazione, oggi, manifesta la volontà di tutti gli attori presenti di essere vicini al territorio con fatti concreti e sensibilità per tutelare e valorizzare un luogo unico e affascinante. Ringrazio tutti quanti hanno creduto e collaborato, senza riserve, a questo progetto. A nome di tutti i soci Gamma auguriamo un futuro di grandi opportunità. Grazie e buone ferrate a tutti”.

Il capogruppo degli Alpini Monte Medale Salvatore Brusadelli

Il capogruppo degli Alpini Monte Medale Salvatore Brusadelli

“La ferrata del Medale è stata tracciata e attrezzata da un gruppo di allora giovani Alpini del nostro gruppo. E’ durata 40 anni ed è stata meta di tantissimi appassionati e ciò rende merito alla bravura di queste persone. La fatica per realizzarla e i materiali trasportati a spalla sono più o meno gli stessi che ha appena raccontato il presidente dei Gamma Milani, allora non c’erano gli elicotteri che portavano la roba in quota in pochi secondi. I tempi cambiano e bisogna guardare avanti e così nuovi materiali e nuove metodologie ci hanno imposto questo importante intervento per rendere più sicura anche la ‘nostra’ ferrata. Mi unisco al grazie alle istituzioni e a tutti coloro che ci hanno consentito di restituire una ferrata moderna e più sicura. Un valore aggiunto al target di Lecco Città Alpina“.

Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni

Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni

“E’ una giornata spettacolare perché la stavamo attendendo tutti da almeno due anni. La stavamo attendendo da sportivi, da lecchesi, da operatori turistici, da esercenti, da rifugisti, da amanti delle montagne e da gruppi sportivi. Oggi riaffermiamo che quell’idea avuta 40 anni fa di un modo diverso di andare in montagna, quello delle vie ferrate con tutti i chiodi e tutto il ferro che ci misero dentro per riuscire a salire, era una bellissima intuizione. Oggi riapriamo quella intuizione per dare futuro alla Gamma 1, alla Gamma 2, al Medale. Un lavoro corale che si è concretizzato in 300.000 euro di investimento totale sostenuto per gran parte da Regione Lombardia (150.000 euro da Regione; 100.000 euro da Fondazione Comunitaria del Lecchese e 50.000 euro comune di Lecco). Oggi si apre una nuova pagina: progettare il rilancio delle nostre montagne a partire dalle nuove attrazioni che sulle montagne ci possono stare e la ferrata è solo una di queste. Già oggi possiamo pensare a una risorsa montagna che possa dare emozione ma anche occupazione. Credo che anche questa volta, noi lecchesi, siamo stati capaci di dare il meglio con la collaborazione tra istituzioni, privati, sponsor, aziende e soprattutto con coloro che dovranno prendersi cura negli anni a venire a questo patrimonio. Grazie e buona montagna a tutti”.

Maria Grazia Nasazzi presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese

La presidente della Fondazione Maria Grazia Nasazzi

“Oggi è un giorno di festa perché un lungo percorso, un’avventura, sono arrivati a compimento. Una cordata di ‘loghi’ che ha condiviso un progetto, una sinergia virtuosa, una stretta di mano tra realtà che hanno a cuore la città e il territorio. Una comunità civica cresce e diventa attraente aggregando interessi, ciò equivale a una capacità di investire nei bisogni, in questo caso una ferrata, e concretizzare una appartenenza. Questo è il compito della nostra Fondazione che ogni giorno e ogni ora, con molta semplicità, elabora percorsi nuovi. Questa cordata è guardata con molta attenzione dal territorio non solo provinciale ma anche nazionale, siete persone che ispirano fiducia, affidabili. Attraverso la fatica e la caparbietà non avete solo costruito ferrate per raggiungere vette, ma avete incontrato e incontrate giovani generazioni che stanno a cuore a tutti noi. Il linguaggio della montagna è esigenze ma consente una consegna generazionale importante fatta di valori, bellezza e stupore. In conclusione vi propongo un’altra cordata: quella di aiutare le vittime della guerra in Ucraina attraverso il fondo ‘Lecco ospita l’Ucraina’. Siamo un territorio virtuoso, basta lanciare la sfida e la macchina si mette in moto”.

Massimo Sertori e Antonio Rossi di Regione Lombardia

Il sottosegretario di Regione Lombardia Antonio Rossi

“E’ una grande gioia restituire alla città le ferrate storiche sia poiché Lecco è profondamente legata all’alpinismo sia per lo sviluppo in sicurezza dello sport outdoor sulle nostre cime che cattura sempre l’interesse di moltissimi turisti – ha detto il sottosegretario di Antonio Rossi -. Con la conclusione dei lavori il lecchese si conferma uno dei territori con una proposta completa per l’alpinismo, l’arrampicata e il trekking di montagna che se sfruttata sarà un volano incredibile per il turismo sportivo anche in vista dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026“.

L’assessore di Regione Lombardia Massimo Sertori

“Finalmente tornano ed essere percorribili nella loro interezza le ferrate lecchesi, grazie ad un pacchetto di interventi che Regione Lombardia ha voluto sostenere fin dall’inizio anche investendo risorse importanti – ha detto Massimo Sertori, assessore regionale a Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni -. Un momento tanto atteso dai fruitori e dagli appassionati di montagna, che potranno ricominciare a vivere percorsi e paesaggi di un fascino incredibile attraverso elementi di pregio, moderni e unici nel loro genere. Le storiche vie, già rese celebri da alpinisti come Bonatti e Mauri, saranno di nuovo una straordinaria leva per il turismo di prossimità e continueranno a rendere il Lecchese uno dei territori più attrattivi capaci di richiamare centinaia di appassionati di arrampicata, trekking montano e in generale di sport outdoor”.

Don Walter Magnoni parroco di Acquate

Ad eseguire i lavori la Geomont di Lecco (Gamma 1), il raggruppamento temporaneo di imprese composto da Geoprotection di Ulderico Mazzoleni di Lecco, Manuele Panzeri di Ballabio, Martino Panzeri di Ballabio e Giulio Maggioni Giulio di Oliveto Lario (Gamma 2) e l’associazione temporanea di imprese composta dalla Ecoval di Quart (AO) e la guida alpina Gualtiero Colzada (Medale).

Don Walter Magnoni, parroco di Acquate nonché grande sportivo e appassionato di montagna, ha dato solennità al momento con la benedizione (presente anche don Marco Tenderini, parroco di Bonacina a sua volta appassionato di montagna). L’Alpino Salvatore Brusadelli e due dei fondatori del Gamma, Robi Chiappa e Felice Anghileri, hanno svelato i tre cartelloni che descrivono le tre ferrate che da oggi sono più sicure mantenendo tutto il fascino che le ha rese celebri in tutto il mondo.

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