14 fix strappati dalla parete, nel fine settimana gli ultimi due tiri sono stati ripristinati
Chiaffarelli, uno degli apritori: “Gesto incomprensibile e al limite del delinquenziale”
LECCO – “Attenzione, la via ‘Sezione Aurea’ è parzialmente inagibile negli ultimi tiri a causa di ancoraggi danneggiati. Se ne sconsiglia la salita”. Il cartello era stato affisso lo scorso 5 marzo all’attacco della via aperta nel 2011 da Eugenio Pesci, Giovanni Chiaffarelli e Alessio Bastianello in Medale. Un itinerario di 360 metri, 12 tiri totali, che corre nel cuore della parete non lontano dalla storica via Cassin.
E’ stato proprio uno degli apritori, Chiaffarelli, a posizionare l’avviso dopo aver denunciato – non senza amarezza – la situazione sui social. “Una decina di giorni fa sono stato contattato da un ragazzo che mentre ripeteva la via si è accorto, a metà dell’undicesimo tiro (il penultimo, ndr) che tre ancoraggi risultavano danneggiati. La giovane cordata si trovava proprio prima del traverso e non c’è stato modo di proseguire e raggiungere la sosta che non era nemmeno visibile – spiega Chiaffarelli – son dovuti uscire in qualche modo verso l’alto, a mio avviso mettendo a rischio, gioco forza, la propria incolumità“.
Dopo la segnalazione Chiaffarelli ha deciso di verificare personalmente la situazione, scoprendo che anche l’ultimo tiro e l’ultima sosta erano stati smantellati: “In totale ho contato 14 fix letteralmente strappati dalla parete, i monconi con le viti martellate sono rimaste ben visibili” ha raccontato l’alpinista “non mi esprimo sui potenziali motivi del gesto, che davvero sono per me incomprensibili. Penso ad un dispetto ed esprimo preoccupazione per queste attività, che ritengo al limite del delinquenziale. I ragazzi che si sono trovati sulla via in quelle condizioni sono riusciti ad uscirne mettendosi in serio pericolo, chi ha compiuto il gesto non poteva non pensarci, davvero non riesco a spiegarmi come si possa pensare di fare una cosa del genere”.
Dopo aver posizionato il cartello per avvisare gli avventori, domenica 13 marzo Chiaffarelli è tornato in parete con gli amici Federico Montagna e Giancarlo Sironi (per tutti Abi).
“Abbiamo ripristinato e completato il tratto danneggiato della via – ha fatto sapere – sono stati rimpiazzati in tutto 14 fix. Il tratto sistemato copre parte dell’undicesimo tiro, dove questo piega decisamente a sinistra, l’undicesima sosta e tutto il dodicesimo tiro fino alla confluenza con la via Formica. Tutti gli ancoraggi – ha sottolineato Chiaffarelli – sono stati danneggiati in modo da non poterli più utilizzare. Restano i vari monconi a perenne memoria dell’atto delinquenziale”.
Solo pochi anni fa, nel 2019, un’altra via aperta da Chiaffarelli sul Monte Spedone (parete Fracia) era stata danneggiata (leggi qui). Ricordando l’episodio l’alpinista scarta l’ipotesi di un ‘attacco’ alla sua persona: “Non penso che i due gesti siano collegati, chi ha schiodato la via aperta sulla Fracia probabilmente è stato mosso da motivi ‘etici’ (cioè era contro l’utilizzo degli spit, ndr) in questo caso davvero non so esprimermi e penso ad uno stupido dispetto“.
“Questi atti possono provocare incidenti gravissimi mettendo a repentaglio l’incolumità di coloro che si avvicinano con fiducia e buone aspettative a questo tipo di itinerari, riconducibili alla sfera sportiva. Chi l’ha fatto se ne vergogni” ha concluso Chiaffarelli.