Presentati pacchetti sostenibili per attirare turisti ‘fatti per restare’
“Luoghi come i Resinelli non possono essere vissuti solo sabato o domenica, ma tutto l’anno”
PIANI RESINELLI – Dite Piani Resinelli e subito vengono in mente Grigna; singolari scorci paesaggistici; sentieri come la cresta Cermenati, il sentiero delle Foppe, la Direttissima; ma anche strutture antropiche come Belvedere Parco Valentino; Parco Minerario; Casa Museo Villa Gerosa; oltre a una radicata e immensa storia alpinistica. Situata in media montagna, in una posizione che la rende accessibile partendo dalle principali città lombarde, cosa può mancare a questa località? Un’offerta turistica che sappia promuoverne caratteristiche e autenticità, senza snaturarla, per esempio.
Da qui, dagli elementi che rendono appetibili e riconoscibili i Piani Resinelli, sono partiti gli studenti del MTSM Master in Tourism Strategy & Management (nona edizione) dell’Università di Milano-Bicocca, costruendo pacchetti turistici sostenibili e focalizzati sullo slow tourism, ben lontani dalla classica ‘toccata e fuga’, per poi presentarli ieri, domenica, allo Spazio Le Cose, in presenza di istituzioni e professoresse, ma anche degli attori che hanno collaborato al progetto, su tutti Resinelli Tourism Lab insieme agli altri operatori locali.
“Quando si parla di sostenibilità diventa rilevante non solo la crescita economica – ha spiegato Barbara Del Bosco, direttrice del master MTSM – ma anche la capacità di sviluppare equità sociale, e naturalmente tutelare l’ambiente. In ogni project work collaboriamo attivamente con il territorio coinvolto, lavorando sul campo, e così è stato anche per i Resinelli, che nascondono tante potenzialità esaltabili seguendo un turismo lento, capace di contrastare lo spopolamento delle località in quota e aprire a opportunità imprenditoriali”.
In un’epoca in cui il turismo di massa appare ancora predominante, pian piano si sta infatti espandendo una nuova visione, che parla sostenibile. Una visione i cui frutti si raccolgono sul lungo termine, come ha raccontato Laura Gavinelli, coordinatrice dei project work per MTSM: “Sempre più più persone, turisti inclusi, stanno sposando questo concetto, quindi diventa ancora più importante saper dare delle risposte concrete. A essere carente ai Resinelli, luogo molto amato, conosciuto e frequentato, è proprio un sistema di proposte che possano valorizzare il territorio”.
Soluzioni tangibili, anche se naturalmente ancora primordiali e certamente rimaneggiabili, sono arrivate proprio dai loro dieci studenti, che hanno lavorato sodo prima di arrivare ad esporle, nell’ultimo atto del Festival della Sostenibilità, organizzato dal Comune di Lecco. A farne le veci Renata Zuffi, assessore all’Ambiente e alla Mobilità, e Giovanni Cattaneo, assessore all’Attrattività territoriale.
“I giovani ci aiutano a costruire il futuro guardando alla montagna, che è una nostra risorsa” ha commentato Zuffi. Così invece Cattaneo: “Sono qui in ascolto: abbiamo bisogno di capire cosa fare e come muoverci rispetto ai Resinelli, territorio che ha indubbie particolarità amministrative, eccezionalità che potrebbe però aprire spazi di sperimentazione. Ci sono tante aspettative per chi ci abita, chi ci lavoro o li vive come turista. Sicuramente è importante trovare persone competenti, che abbiano studiato, a cimentarsi nell’impresa di immaginarli in una prospettiva futura”.
E chi meglio di menti fresche e innovative può farlo, seguendo due vie differenti ma aventi il comun denominatore di auspicare un nuovo modo di fare turismo ai Resinelli. Un percorso punta sullo ‘Slow Tourism: la lentezza che appassiona’, l’altro ricerca ‘Food, sociality and nature: l’autenticità alla giusta altezza’.
A portare la prima proposta i LandEscape, gruppo che proprio verso la natura ha deciso di tendere, focalizzandosi su un turismo paesaggistico e sportivo, proponendo pacchetti distinti per le due tipologie, con protagonisti e-bike e camminata, ma anche la fotografia. Obiettivo offrire al turista un’esperienza unica e immersiva, una vacanza all’aria aperta. I FiveHeads invece hanno incentrato i loro pacchetti sulle tre parole chiave cibo, socialità e natura, pensando di sfruttare l’ampio spazio offerto dai Resinelli per organizzare eventi durante tutto l’anno contando sull’accessibilità del luogo, collocato in una posizione strategica, implicando la partecipazione degli imprenditori locali. Enogastronomia, arte, astronomia con la serata sotto le stelle alcune delle offerte nel pacchetto, sempre nel nome dell’autenticità.
Tra i punti di debolezza dei Resinelli evidenziati dai gruppi la carenza di posti letto (ne hanno contati oltre 200 nella località) che ha fatto pensare a proposte alternative e sostenibili oltre a quelle già esistenti come ecolodge o bubble room; e più in generale la mancanza di infrastrutture o servizi come aree pick-nick o cartellonistica lungo i percorsi, assenza di guide, scarsità di parcheggi, così come di connessione wifi sulla totalità dell’area. Senza scordarsi dell’accessibilità, meglio se in navetta disincentivando l’uso dell’automobile.
Dai lavori emerge la volontà di destagionalizzare i Resinelli, come anche Stefano Morcelli, coordinatore del Cai Giovani in Italia, si è premurato di sottolineare: “Luoghi come i Resinelli non possono essere vissuti solo sabato o domenica: hanno bisogno di un tessuto sociale ed economico capace di durare tutta la settimana, tutti i mesi, tutto l’anno. Il modo per farlo è cogliere l’unicità delle località, così da proporre una visione innovativa. Non solo per portare turismo, ma per ripopolare i territori montanti, facendoli vivere di nuovo“.
La speranza che qualcuno arrivi per restare, è anche quella di Resinelli Tourism Lab rappresentato dalla voce di Sofia Bolognini, fondatrice insieme a Simone Masdea: “Essere qui oggi è bellissimo, crediamo tantissimo nel lavoro che avete fatto, in grado di dare, se concretizzato, ancora più opportunità per gli operatori locali under 35 che lavorano e cercano di fare imprenditoria giovanile sul territorio. I Resinelli soffrono di una mancanza istituzionale storica, cronica. Sono una località disfunzionale sotto tanti punti di vista. Creare una ricorsività, e non renderli sono solo un luogo in cui andare una volta ogni tanto, fa bene al territorio. Ci piacciono i turisti che tornano e che restano, anche a viverci“.
Di certo, dopo i pacchetti esposti, tutto si può dire ma non che i Resinelli, essendo media montagna, siano di serie B o non dispongano di potenzialità interessanti. Chi si occupa di incrementare o svalutare il valore di una località montana è sempre l’uomo, con il suo rispetto (o noncuranza) e cultura (o arretratezza). E di sapere e spunti gli studenti della Bicocca ne hanno sicuramente portati, poi spetterà a chi di dovere coglierli ed eventualmente svilupparli.
Resinelli e turismo lento. Dalla Bicocca un project work sostenibile