La cultura sale ‘In Grigna’, l’esordio del festival piace
Dal teatro alla musica e il ricordo di Riccardo Cassin nel suo 110 anniversario dalla nascita
LECCO – Tra storia e cultura lungo i sentieri della montagna tanto cara ai lecchesi e non solo: per due giorni la Grignetta, con i suoi scenari mozzafiato, è stata la protagonista di un evento al suo esordio e che può brindare ad un bellissimo successo.
Si è appena concluso il weekend di “In Grigna” il festival nato da un’idea dei rifugisti Alex Torricini e Mattia Tettamanzi del Rifugio Rosalba e reso possibile dalla collaborazione con Campsirago Residenza e Fondazione Cassin.
Performance itineranti, musica, presentazione di libri e di un cortometraggio, il tutto seguendo il ‘fil rouge’ legato alla figura di Riccardo Cassin, a 110 anni dalla nascita del grande alpinista lecchese.
L’esclusiva del festival, sperimentata per la prima volta sulla Grigna, è il “teatrekking”, uno spettacolo-narrazione itinerante che sabato ha portato il suo pubblico lungo il sentiero della Direttissima, dal rifugio Porta al rifugio Rosalba, assistiti dalle esperte guide alpine di Orizzonti Verticali.
Qui, nel cuore della Grignetta, il giornalista e scrittore Marco Albino Ferrari, fondatore e direttore di Meridiani Montagne, ha raccontato le storie degli alpinisti che hanno reso grande il nome di Lecco nel mondo, messe in scena dagli attori Jacopo Bicocchi e Mattia Fabris della Compagnia Atir Teatro Ringhiera (qui l’articolo).
Un intermezzo del duo d’archi composto dal violoncellista Giorgio Casati e dal violinista Filippo Gianinetti ha allietato gli spettatori.
A Cassin è stata dedicata la serata di sabato in Rosalba dove la nipote Marta ha presentato la ristampa del suo libro “Dove la parete strapiomba”, e a seguire è stato proiettato “Il primo amore non si scorda mai”di Chiara Brambilla, in anteprima nazionale.
Tra gli artisti che si sono esibiti durante la due giorni di festival ci sono gli attori della compagnia teatrale Riserva Canini con uno spettacolo di figura, i danzatori solisti Alice Beatrice Carino e Giuseppe Morello con uno spettacolo di teatrodanza contemporanea, i musicisti del Khora Quartet, gli attori di Pleiadi e Campsirago Residenza in un secondo trekking narrativo che si è svolto domenica mattina, un percorso sensoriale e poetico nel bosco alla scoperta gli alberi.
Infine, al Rifugio Rosalba il festival si è concluso la presentazione del libro “Eravamo immortali” dell’alpinista e guida alpina Manolo (Maurizio Zanolla), edito da Fabbri ad aprile 2018.
“Siamo felicissimi – racconta il rifugista e organizzatore Alex Torricini – il festival ha saputo emozionare. E’ la prima edizione e sappiamo di dover imparare ancora ma è andata molto bene, anche il meteo non è stato un problema e gli appuntamenti in calendario si sono riusciti a svolgere tutti”
Portare iniziative culturali nei rifugi, questo è stato l’obiettivo della due giorni: “Non perché i rifugi debbano adeguarsi ai tempi ma perché possano veicolare un cambiamento. Un primo passo è stato fatto e ne siamo contenti”