Successo per la rassegna del Coro Valsassina in favore di Accumoli nel Cuore
“La serata ha posto al centro l’amicizia, perché questa rassegna ha sempre unito i cori”
MOGGIO – Grande soddisfazione, sabato sera, per il Coro Valsassina di Cremeno, giunto al 50° anno di fondazione, durante la XVIII edizione de “La Montagna canta”, la rassegna annuale che ospita più cori e canta la bellezza del creato attraverso le note spettacolari dei migliori canti della montagna.
La serata, condotta da Michele Casadio, è stata finalizzata alla raccolta fondi per il nobile progetto “Accumoli nel Cuore” promosso da Mario Tagliaferri (presidente del Corpo Musicale “Santa Cecilia” di Barzio) per sostenere la popolazione di Accumoli colpita del terremoto. Causa importante per una manifestazione che ha regalato al pubblico ancora tante emozioni.
In primis l’esecuzione del Valsassina, brillantemente diretto da Maria Grazia Riva, che ha aperto la strada agli ospiti interpretando, tra gli altri canti, una trascrizione per coro del M° Francesco Sacchi di “Io Vagabondo”.
Poi la volta del Coro Cai di Cinisello Balsamo diretto da Giovanni Ferrari, fedele alla tradizione del canto virile e alle armonie più conosciute di questo genere, come quelle di Bepi de Marzi e che ha voluto omaggiare le montagne della Valsassina con “La leggenda della Grigna” (L. Santucci – V. Carniel).
Terzi ad esibirsi i coristi svizzeri de “La Vos di nos Sit” di Mesocco diretti da Ramona Martinez Plozza, che dal repertorio alpino si sono spinti al contemporaneo pur sempre abbracciando l’incantamento della montagna con, tra le altre, la meravigliosa “Sul volo chiaro” di Marco Maiero.
“La serata ha posto al centro l’amicizia – ha sottolineato il presidente del Valsassina Graziano Combi – perché questa rassegna ha sempre unito i cori in rapporti di scambio e stima. Il valore umano che nasce in queste situazioni è indescrivibile”.
Presenti le autorità civili dei comuni limitrofi a Moggio, sede della manifestazione, Andrea Corti dell’amministrazione di Moggio, don Agostino e don Lucio, profondamente colpiti dallo straordinario evento canoro e presidenti e coristi di altri cori intervenuti nel pubblico. Il finale ha elevato animi e voci nell’interpretazione accorata di “Signore delle Cime” di de Marzi a cori unificati che ha lasciato il pubblico senza parole. I cori si sono poi protratti fino a tarda ora in una cena corale che ha unito racconti, esperienze e sorrisi.